L’importanza della speranza come fondamento della missione educativa e spirituale dell’insegnamento della religione, il valore di una formazione che integri fede e ragione, imprescindibile per affrontare le sfide contemporanee. Con questo filo conduttore si è tenuta oggi, presso l’aula Pio XI della Pontificia Università Lateranense, l’inaugurazione ufficiale dell’anno accademico 2024/2025 dell’Istituto superiore di Scienze religiose (Issr) Ecclesia Mater. La cerimonia, dal titolo “La speranza non delude”, ha visto la presenza numerosi esponenti della comunità accademica e religiosa.
Dopo i saluti di indirizzo del card. Baldassare Reina, la prolusione, sul tema della speranza, raccontata anche attraverso la profondità semantica della parola, è stata affidata a mons. Alfonso Amarante, rettore della Pontificia Università Lateranense.
Sono intervenuti inoltre il vicario di Sua Santità per la diocesi di Roma e Angelo Lameri, decano della Facoltà di Teologia.
Claudia Caneva, preside dell’Issr Ecclesia Mater, ha ricordato le parole di Benedetto XVI, che individua nella bellezza ciò che può dare speranza e fiducia in un tempo segnato da un profondo disagio e, come dice Papa Francesco, può curare ferite che segnano il cuore e l’animo, e ha spiegato la presenza della musica polifonica “come alleato prezioso nella costruzione di una convivenza pacifica”.
Don Davide Lees, recentemente nominato vice preside, ha parlato della peculiare missione dell’ Ecclesia Mater, ordinata a quella funzione di “mediazione tra Rivelazione cristiana e le culture umane” attraverso il suo programma di studi e soprattutto attraverso i “suoi destinatari, laici e religiosi, insegnanti di religione, candidati al diaconato permanente e altri fedeli orientati a ministeri ecclesiali; una espressione del popolo di Dio sempre più corresponsabile della missione della Chiesa”.
A rendere ancora più solenne l’incontro è stata l’esibizione dell’Ensemble dell’Istituto di musica Magnificat di Gerusalemme. L’Ensemble, diretto da fr. Alberto Joan Pari, rappresenta un esempio straordinario di convivenza e dialogo interculturale e interreligioso. Gestito dai Francescani della Custodia di Terra Santa, l’Istituto Magnificat accoglie studenti cristiani, musulmani ed ebrei, uniti dalla comune passione per la musica e le arti. L’esibizione ha testimoniato come la musica possa diventare un linguaggio universale capace di abbattere barriere e costruire ponti tra i popoli, in particolare in un contesto delicato come quello della Terra Santa.
La cerimonia ha rappresentato un messaggio di rinnovata fiducia per il nuovo anno accademico, nel quale l’Ecclesia Mater ha ribadito l’impegno nel promuovere un percorso formativo di eccellenza, radicato nei valori del dialogo, della pace e della verità.