La gran parte dei Paesi occidentali ha disertato l’insediamento del presidente venezuelano Nicolas Maduro, ritenendo illegittima la sua vittoria elettorale, rispetto alla quale non ha mai fornito prove. Il giuramento che ha dato inizio al terzo mandato del presidente venezuelano è avvenuto ieri, in un clima di grande tensione, dopo le manifestazioni di protesta del giorno precedente e l’arresto “lampo” della leader dell’opposizione María Corina Machado, che secondo gli oppositori è stata bloccata e poco dopo rilasciata, fatto smentito dalle autorità del Governo di Caracas. Alla cerimonia erano presenti solo due capi di Stato, il presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, e del Nicaragua, Daniel Ortega, mentre hanno preso le distanze da Maduro, anche se con intensità differenti, i Governi di sinistra di Cile, Brasile e Colombia.
La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha chiesto che il Venezuela sia restituito al popolo venezuelano e che “invece di prestare giuramento illegittimo, Maduro dovrebbe affrontare la giustizia”. Kaja Kallas, rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato sul suo account X che l’UE sostiene il Venezuela nella sua difesa della democrazia e che Maduro manca di legittimità. Machado ha annunciato che il candidato dell’opposizione, ritenuto da vari Paesi (tra cui gli Stati Uniti) il legittimo vincitore delle elezioni, Edmundo González Urrutia, si recherà in Venezuela “per prestare giuramento come presidente al momento giusto” e ha specificato che hanno deciso che “non è conveniente” per lui farlo “ora”: “La sua integrità è fondamentale per la sconfitta del regime e la transizione alla democrazia”.