Via le impalcature: finiti i lavori di messa in sicurezza, consolidamento della facciata, dei portali in pietra della chiesa concattedrale di San Tommaso Apostolo di Ortona nell’ambito di un complesso restauro conservativo del monumento che ha visto la collaborazione dei funzionari della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo che hanno seguito tutte le fasi dell’intervento. Lavoro complesso perché – spiega la diocesi di Lanciano-Ortona – la chiesa è costituita da un edificio molto articolato che ha portato la Curia arcivescovile di Lanciano-Ortona e la parrocchia a programmare diversi interventi. I primi sono stati costituiti dal rifacimento di gran parte della copertura, dal ripristino della regimentazione delle acque piovane, dal restauro e consolidamento di cornicioni e fregi decorativi, dal consolidamento di alcune volte interne con un costo complessivo di 495.652,42 euro di cui 400mila euro di contributi Regione e Cei). Il terzo lotto ha visto il consolidamento della volta della navata della chiesa e il consolidamento e restauro di parte del paramento lapideo esterno della chiesa, attraverso opere di pulizia, di ancoraggio e integrazione dei conci esistenti con un costo di 346.955,50 (contributo CEI € 242.868,85). Ed è questo ultimo lotto che riconsegna alla città e alla diocesi un monumento che si presentava in condizioni di degrado materico dovuto ad una pluralità di cause, fisiche e chimiche che avevano portato ad una modifica plastica e cromatica di importanti parti dell’antico edificio. “Siamo davvero felici di poter riconsegnare alla comunità una chiesa tanto importante, commenta don Domenico Di Salvatore, direttore dell’ufficio per i beni culturali e l’edilizia di culto della diocesi, “dopo lavori lunghi e complessi. Siamo poi felici di aver recuperato, riportato alla luce il gruppo scultoreo della Vergine col Bambino e i due Santi ai lati, le parti più antiche dei portali, risalenti con molta probabilità al secolo XIII°, con importantissime coloriture policrome di elevata qualità storico-artistica. Parti della chiesa non andate distrutte, come altre purtroppo, durante la Seconda Guerra Mondiale”.