Papa Francesco: “i tre atteggiamenti di Dio sono misericordia, vicinanza e compassione”

“Compassione: i tre atteggiamenti di Dio sono misericordia, vicinanza e compassione”. Lo ha detto, a braccio, il Papa nell’omelia della messa presieduta nella basilica di San Pietro per la Giornata mondiale della pace. “Dio si fa vicino, è misericordioso e compassionevole: non dimentichiamo questo”, ha ribadito Francesco. “In tutta la vita di Gesù possiamo vedere questa scelta di Dio: la scelta della piccolezza e del nascondimento”, ha proseguito il Papa. “Egli non cederà mai al fascino del potere divino per compiere grandi segni e imporsi sugli altri, come gli aveva suggerito il diavolo, ma svelerà l’amore di Dio nella bellezza della sua umanità, abitando tra noi, condividendo la vita ordinaria fatta di fatiche e di sogni, mostrando compassione per le sofferenze del corpo e dello spirito, aprendo gli occhi dei ciechi e rinfrancando gli smarriti di cuore”. “Compassione: i tre atteggiamenti di Dio sono misericordia, vicinanza e compassione”, ha aggiunto a braccio. “Dio si fa vicino, è misericordioso e compassionevole: non dimentichiamo questo”. “È bello pensare che Maria, la fanciulla di Nazaret, ci riconduce sempre al Mistero del Figlio suo, Gesù”, ha commentato il Papa. Maria, secondo Francesco, “ci ricorda che Gesù viene nella carne e, perciò, il luogo privilegiato dove poterlo incontrare è anzitutto la nostra vita, la nostra fragile umanità, quella di chi ogni giorno ci passa accanto”. “Invocandola come Madre di Dio, affermiamo che il Cristo è stato generato dal Padre, ma è nato veramente dal grembo di una donna. Affermiamo che egli è il Signore del tempo, ma abita questo nostro tempo, anche questo nuovo anno, con la sua presenza d’amore. Affermiamo che egli è il Salvatore del mondo, ma possiamo incontrarlo e dobbiamo cercarlo nel volto di ogni essere umano. E se lui, che è il Figlio, si è fatto piccolo per essere preso in braccio da una mamma, per essere curato e allattato, allora vuol dire che ancora oggi egli viene in tutti coloro che hanno bisogno della stessa cura: in ogni sorella e fratello che incontriamo e che ha bisogno di attenzione, di ascolto, di tenerezza”.

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