Papa in Papua Nuova Guinea: alle autorità, “cessino le violenze tribali”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Cessino le violenze tribali, che causano purtroppo molte vittime, non permettono di vivere in pace e ostacolano lo sviluppo”. È l’appello del Papa, nel primo discorso in Papua Nuova Guinea, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. “Accrescere la solidità istituzionale e costruire il consenso sulle scelte fondamentali rappresenta un requisito indispensabile per uno sviluppo integrale e solidale”, ha detto Francesco, spiegando che ciò “richiede una visione di lungo periodo e un clima di collaborazione tra tutti, pur nella distinzione dei ruoli e nella differenza delle opinioni”, tenendo presente che la condizione necessaria per ottenere risultati duraturi “è la stabilità delle istituzioni, la quale è favorita dalla concordia su alcuni punti essenziali tra le differenti concezioni e sensibilità presenti nella società”. Di qui l’appello “al senso di responsabilità di tutti, affinché si interrompa la spirale di violenza e si imbocchi invece risolutamente la via che conduce a una fruttuosa collaborazione, a vantaggio dell’intero popolo del Paese”. In particolare, il Papa ha chiesto ai presenti di “trovare un assetto” per la questione dello status dell’isola di Bougainville, “evitando il riaccendersi di antiche tensioni”: “Consolidando la concordia sui fondamenti della società civile, e con la disponibilità di ciascuno a sacrificare qualcosa delle proprie posizioni a vantaggio del bene di tutti, si potranno mettere in moto le forze necessarie a migliorare le infrastrutture, ad affrontare i bisogni sanitari ed educativi della popolazione e ad accrescere le opportunità di lavoro dignitoso”.

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