Terremoto Marocco: un anno dopo. Cefa (Ong), “situazione rimane critica”

A un anno dal sisma in Marocco (8 settembre 2023) che provocò, secondo i dati forniti dal governo, 2.946 vittime e 5674 i feriti accertati, con 19 mila abitazioni completamente distrutte e 59 mila danneggiate, l’ong bolognese Cefa rende noto le cifre dell’aiuto umanitario rivolto alla popolazione colpita. Dopo il sisma dell’8 settembre 2023, l’ong “ha risposto con prontezza, innanzitutto fornendo assistenza immediata e supporto psicologico alle popolazioni colpite dal terremoto. In un anno – spiega l’ong in una nota – Cefa ha distribuito 550 tende, 3.383 coperte, 615 materassi, 2.695 kit igenico-sanitari e ha offerto un sostegno psico-sociale alla popolazione composta per la maggior parte da bambini e ragazzi in età scolare portando avanti: 115 gruppi di parola,199 sessioni individuali, 45 sessioni familiari grazie anche al sostegno di tanti benefattori”. “Oggi, a un anno di distanza – denuncia Cefa – la situazione rimane critica, si aprono le scuole nei villaggi-container che sono stati costruiti in terreni più accessibili, ma l’abbandono scolastico rappresenta un’emergenza nazionale poiché molte famiglie preferiscono restare accanto a quel che resta dei loro beni. Ciò nonostante, si stima che 500mila persone si siano trasferite all’interno del paese. Di queste, buona parte sono studenti che – a seguito del crollo di oltre 530 scuole – sono stati assegnati a degli internati di Marrakech e Agadir. Il governo di Rabat – che aveva subito annunciato aiuti economici diretti alle famiglie colpite dal sisma – ha erogato a partire da novembre un sussidio mensile di 2500 dirhams (poco meno di 250 euro) per ogni nucleo familiare. Questo assegno, previsto per una durata di 12 mesi, è stato integrato da 140.000 dirham di risarcimento per le case completamente distrutte e 80.000 per quelle parzialmente danneggiate”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa