Un anno fa, il 9 settembre, la tempesta Daniel colpì la Libia provocando oltre 6mila vittime (più di 11.000 secondo la Mezzaluna rossa libica), quasi 45mila sfollati per un bilancio complessivo di 250mila persone colpite. I danni più grandi si registrarono nella città costiera di Derna, travolta dalle acque a causa del cedimento delle dighe a monte. È di oggi un report di Caritas Italiana che illustra gli aiuti consegnati alla popolazione delle zone colpite anche attraverso il Vicariato apostolico di Bengasi, retto dal vescovo mons. Sandro Overend Rigillo, che conta poche centinaia di fedeli, perlopiù espatriati ed immigrati. Fin dai primi giorni successivi alla tragedia, rende noto Caritas Italiana, il Vicariato apostolico si è attivato con una prima distribuzione di generi materiali trasportati nella regione colpita, grazie all’opera di un piccolo gruppo di volontari. In coordinamento con le autorità locali, il Vicariato sta valutando eventuali altre progettazioni in ambito ricostruzione e riabilitazione”. Caritas Italiana ha da subito offerto solidarietà e disponibilità a sostenere interventi umanitari e socio-pastorali e attivato, al tempo stesso, una collaborazione con organizzazioni non governative presenti in loco. Caritas Italiana ha avviato una partnership tutt’ora attiva e rinnovata con la onlus bolognese Cefa – il seme della solidarietà, che è attiva da diversi anni nel Paese. Frutto di questa collaborazione è il progetto Tadamun, iniziato a ottobre 2023 e tutt’ora in corso fino alla fine dell’anno, ottobre 2024. L’intervento si concentra su due attività principali: la distribuzione di kit alimentari e igienico-sanitari e sessioni di supporto psicosociale e primo soccorso psicologico. Le distribuzioni si sono concentrate in supporto alla popolazione sfollata che da Derna si è spostata nelle zone di Tripoli, meno attenzionate dall’intervento umanitario, focalizzato principalmente nell’area Est. Attualmente Cefa è l’unica organizzazione internazionale che continua a supportare le popolazioni sfollate nelle zone del Nord-Ovest, che al momento ammonta al 7% della popolazione sfollata, pari a circa 3.142 individui. In totale Caritas Italiana ha sostenuto 4,4mila persone con pasti, kit alimentari, igienici e con servizi psicosociali. Per la realizzazione di questi progetti, Caritas Italiana ha stanziato una somma totale di 462.000 euro. Ad oggi, l’ammontare dei fondi raccolti per questa emergenza (incluso il contributo straordinario della Cei) è circa 726mila euro. È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana utilizzando il conto corrente postale n. 347013, donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Emergenza Libia”). Per maggiori info ww.caritas.it.