“Quale Mediterraneo? Nella scia di Giorgio La Pira” è il titolo del convegno che si terrà a Pozzallo domani, sabato 7 settembre. L’evento, sostenuto dalla Fondazione Migrantes e organizzato dal Centro Mediterraneo Giorgio La Pira e dal Comune di Pozzallo, città natale del sindaco santo, avrà luogo a partire dalle ore 9.30 nella Sala Meno Assenza. L’iniziativa intende costituire un’occasione per riflettere sulle attuali ingenti sfide del Mediterraneo, anche per riscoprire l’eredità del pensiero lapiriano, a 120 anni dalla nascita di La Pira e a 70 dalle sue prime articolate letture della realtà di quel mare sulle cui sponde era nato.
Per riprendere le fila di un dialogo oggi in serio pericolo, e con esso le tracce del pensiero e dell’opera lapiriana e ridare nuova voce alle città del Mediterraneo, il convegno vedrà la partecipazione di esperti di alto profilo. Tematiche chiave dell’incontro saranno quindi le attuali sfide del Mediterraneo e delle possibili soluzioni ispirate dal pensiero di La Pira. Tra gli ospiti chiamati in campo Paolo Magri, vicepresidente dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), e Lucia Goracci, giornalista della Rai. Questi apriranno i lavori con un’analisi delle guerre e delle tensioni in corso.
A seguire la tavola rotonda su “Le città, i sindaci, i migranti” con gli interventi di Roberto Ammatuna, sindaco della città di Pozzallo, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e presidente di Anci Sicilia. Quindi Patrizia Giunti, presidente della Fondazione Giorgio La Pira di Firenze, Elia Tornesi della Fondazione Migrantes, mons. Salvatore Rumeo, vescovo di Noto, e Maher Didri, del direttivo del Consiglio dei giovani del Mediterraneo. “L’incontro rappresenta un’importante occasione per rilanciare il dialogo nel Mediterraneo, promuovendo una visione che superi i conflitti e ponga le basi per una convivenza pacifica tra i popoli che si affacciano su questo mare – dichiara Giacomo Anastasi, direttore del Centro La Pira, che modererà l’incontro -. Il convegno sarà quindi un momento di riflessione e di impegno collettivo per un futuro di pace e cooperazione nel Mediterraneo, in linea con l’eredità di Giorgio La Pira”.