Applicare l’istituto dell’arresto in flagranza differita anche nei confronti di coloro che commettono atti di violenza contro il personale sanitario. A chiederlo è Filippo Anelli, presidente della Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), a seguito dell’ultima gravissima aggressione, avvenuta a Foggia. Una vera e propria “spedizione punitiva” che ha avuto come teatro il Policlinico Riuniti: a seguito della morte di una ragazza, operata d’urgenza per l’aggravarsi dei postumi di un incidente, una folla di persone – circa 50, secondo Foggia Today – sono riuscite a sfondare la porta e a entrare in sala operatoria, scagliandosi contro i medici. Un chirurgo è stato colpito con diversi pugni in viso, un altro è stato spintonato e, una volta a terra, colpito con calci e pugni; una terza dottoressa, infine, ha riportato la frattura di una mano, rimasta schiacciata da una porta nel tentativo di mettersi al sicuro.
“Siamo indignati per l’episodio di violenza nei confronti dei chirurghi a Foggia – afferma Anelli in un video per Fnomceo Tg Sanità -. Chiediamo una risposta esemplare da parte dello Stato e della Regione”. “Allo Stato – specifica – chiediamo che i sanitari, i medici siano difesi, siano messi nelle di sicurezza per poter operare. Non è possibile considerare oggi che l’accesso in qualsiasi struttura sanitaria sia libero, senza le opportune misure di sicurezza”. “Chiediamo inoltre – conclude – che il Parlamento valuti di estendere l’arresto differito in flagranza anche per le situazioni di aggressione nei confronti dei sanitari. Chiediamo che le strutture ospedaliere, le strutture sanitarie siano video-vigilate in modo tale da applicare agli aggressori le pene previste dalla legge”.