Scuola: Fondazione Ismu, aumentano le ragazze tra gli alunni con cittadinanza non italiana. In Emilia Romagna 1 studente su 5 è straniero

Durante l’anno scolastico 2022/2023 si è toccata la massima quota femminile all’interno della componente di alunni con cittadinanza non italiana, quantomeno con riferimento all’ultimo decennio, con un ultimo valore del 48,4% contro i livelli negli anni precedenti sempre inferiori al 48,2%. Lo sottolinea la Fondazione Ismu Ets sulla scorta dei dati del ministero dell’Istruzione e del Merito. Le alunne straniere hanno, a qualsiasi età, tassi di ritardo inferiori a quelli dei coetanei maschi, fino a un divario massimo di quasi 12 punti percentuali tra i diciottenni (47,4% contro 59,0%). Ciò, peraltro, è ancora più interessante perché nelle scuole secondarie di secondo grado la componente femminile tra i non italiani rappresenta in media la maggioranza assoluta (50,1%) – diversamente da quanto accade negli ordini di scuola inferiori – giungendo fino a toccare l’87,4% nei licei delle scienze umane e l’81,1% in quelli linguistici, ma anche il 76,8% nei licei classici, il 73,4% in quelli artistici. L’incidenza femminile resta comunque alta anche nei licei scientifici (57,4%), mentre risulta minima nei professionali industria e artigianato (15,4%).
In Emilia-Romagna un alunno su cinque è straniero. A livello regionale le differenze sono notevoli, con percentuali maggiori nelle scuole dell’infanzia e inferiori in quelle di ordine man mano successivo: si va dal 18,4% d’incidenza media in Emilia-Romagna e dal 17,1% in Lombardia, dove è straniero rispettivamente quasi uno studente su cinque e più di uno su sei, al 3,6% in Campania e 3,0% in Sardegna, dove è straniero all’incirca uno studente su trenta.
Infine, va segnalato che tra l’anno scolastico 2021/2022 e l’anno scolastico 2022/2023 le scuole con almeno il 40% di alunni con cittadinanza non italiana sono passate dal 3,3% al 3,7%, con un massimo d’incidenza in Emilia-Romagna, dove sono in questa situazione l’8,4% delle scuole. Segue la Lombardia (7,4%). Le scuole con più del 30% ma meno del 40% di alunni con cittadinanza non italiana sono passate dal 3,9% al 4,2%, con massimi d’incidenza del 10,6% in Emilia-Romagna e dell’8% in Lombardia. Ai due estremi, in Emilia-Romagna il 25% delle scuole primarie – esattamente una su quattro – ha più del 30% di alunni stranieri, così come il 24,1% delle scuole dello stesso ordine in Lombardia, mentre tale presenza si verifica solamente nello 0,1% delle scuole secondarie di secondo grado in Puglia e in Sardegna.

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