“L’omicidio di Antonio Bellocco, il nuovo capo della Curva nord dell’Inter e nipote di un boss di ‘ndrangheta, ucciso a coltellate da Andrea Beretta, altro capo ultras apre scenari criminali nel mondo ultras. Attorno allo stadio e dentro lo stadio si muove un mondo di affari legali e illegali, che va dal bagarinaggio al merchandising, fino al controllo dello spaccio di droga anche all’ingrosso. In parte ci sono sempre stati, ma oggi sempre più spesso ingrassano il portafoglio di alcuni boss, anziché essere usati per sostenere le curve” . Lo scrive lavialibera, la rivista di Libera e Gruppo Abele, nel dossier “Curve pericolose” che ricostruisce i rapporti tra tifo organizzato ed estremismo di destra, soffermandosi su alcune grandi città (Roma, Milano e Torino).
“Faccio 80mila euro al mese con biglietti e parcheggi”, “La mentalità (degli ultras) non me ne frega un c… la mia vita gira intorno al guadagno”, dicono nelle intercettazioni riportate nel dossier Vittorio Boiocchi e Andrea Beretta, leader degli ultras interisti, gruppo Curva Nord 69.
Da qualche tempo, all’interno della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo guidata dal procuratore Gianni Melillo, lavora un gruppo di magistrati incaricati di seguire i casi di infiltrazione criminale ed eversiva nelle società calcistiche e nelle curve. Mai prima d’ora il più importante organo di coordinamento delle indagini su mafie e terrorismo si era occupato di questo tema.
Nell’inchiesta de lavialibera vengono riportati ultimi dati sulla la violenza, il numero dei feriti e gli episodi di discriminazione. Stando alle ultime cifre raccolte dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale, pare che il mondo delle tifoserie organizzate stia alzando l’asticella della violenza, non solo rispetto al periodo di pandemia, ma anche agli anni precedenti (2018-2019). Secondo i dati del Viminale, nella stagione 2022-2023, ci sono stati 260 feriti (cinquanta in più anche rispetto al prepandemia, 2018-19) e 126 atti di razzismo e antisemitismo.
Non può passare inosservato che i capi ultras Fabrizio Piscitelli, detto “Diabolik”, e Vittorio Boiocchi, uccisi rispettivamente a Roma e Milano, fossero entrambi legati all’estrema destra, ideologia che oggi permea gran parte delle curve italiane. Malaffare, inni al fascismo e svastiche trovano spazio nelle curve, riproponendo uno spaccato della società attuale. L’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale ha segnalato nel suo ultimo rapporto una crescente “tendenza a costituire gruppi ideologicamente orientati” negli stadi, e denunciato 126 atti di razzismo e discriminazione avvenuti nella sola stagione 2022-2023. Sono attualmente 431 i gruppi ultras censiti dalla Digos, e indicati come progressivamente sempre più orientati politicamente.