Sinodo: p. Radcliffe, “guardarci come persone in ricerca, non come rappresentanti dei partiti della Chiesa”

“Se prestiamo attenzione alle domande degli uni e degli altri con rispetto e senza paura, troveremo un nuovo modo di vivere nello Spirito”. Lo ha detto padre Timothy Peter Joseph Radcliffe, nella sua prima riflessione per le lodi di stamani, in occasione del ritiro di preparazione al Sinodo in Vaticano. Come primo punti, ricordando il focus di quest’anno, il religioso si è soffermato su “Come essere una Chiesa sinodale missionaria”. “Ascolto paziente, fantasioso, intelligente, con cuore aperto. L’ascolto profondo resta il fondamento di tutto ciò che faremo quest’anno. L’ascolto di Dio e dei fratelli è la disciplina della santità”. Così ha avvertito: “Questo Sinodo sarà un momento di grazia se ci guardiamo con compassione e vediamo le persone che sono come noi, in ricerca. Non i rappresentanti dei partiti della Chiesa, quell’orribile cardinale conservatore, quella spaventosa femminista! Ma compagni di ricerca, feriti ma gioiosi. Devo confessare che faccio fatica a ricordare i nomi, in parte perché sono sordo. Questa è la mia scusa. Perdonami!”. Soffermandosi sui gruppi che si sono sentiti esclusi dall’ultima assemblea sinodale, p. Radcliffe ha aggiunto: “Quando quasi tutti si sentono esclusi, non dovrebbe esserci competizione per il vittimismo! La ricerca nel buio del Signore ha bisogno di tutti questi testimoni, come il Sinodo ha bisogno di tutte le vie per amare e cercare il Signore, così come abbiamo bisogno dei cercatori del nostro tempo, anche se non condividono la nostra fede”.

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