Riviste: Sciortino su “Vita Pastorale”, “vergognosa forma di apartheid” non riconoscere “stessi diritti e opportunità” agli studenti stranieri

“La cittadinanza per i nuovi italiani” di Francesco Occhetta; “Come essere chiesa sinodale” di Dario Vitali; “Suicidi in carcere: diritti e dignità di Raffaele Grimaldi e “Don Benzi: la forza della tenerezza” di Stefano Zamagni. Sono alcuni dei temi che il “mensile per la Chiesa italiana”, “Vita Pastorale” affronta nel numero di ottobre, dedicando un Dossier al “Dopo la settimana sociale di Trieste”. “Il Paese reale è molto più avanti di chi lo governa. Le istituzioni arrivano sempre dopo. Spesso tardi o a tempo scaduto. E ciò vale per ogni stagione politica. L’ideologia acceca le menti. E agli interessi del Paese si antepongono quelli di parte”, scrive don Antonio Sciortino nell’editoriale che apre la rivista, dedicato al dibattito sulla cittadinanza dal titolo, “I ‘nuovi italiani’ e la miopia politica”. “Quasi un milione di stranieri siedono sugli stessi banchi di scuola dei nostri bambini. Ma non hanno gli stessi diritti e opportunità. Si sentono esclusi. Sebbene amino il Paese in cui sono nati, e ne parlino lingua e dialetti, li facciamo crescere con un sentimento di ostilità. E c’è chi pensa pure alle ‘classi ghetto’”. Si tratta, secondo il direttore di “una vergognosa forma di apartheid, che sarebbe il fallimento della scuola e della società. Per questi bambini la cittadinanza è un cammino lungo e tortuoso, irto di ostacoli. Ma senza di loro il Paese non si rigenera”. “È tempo, dopo tante polemiche e dibattiti, accelerazioni e rallentamenti, di procedere a una nuova legge sulla cittadinanza. Al di là delle varie ipotesi: da ius soli a ius scholae. O ius culturae come aveva proposto, dodici anni fa, l’allora ministro per l’integrazione Andrea Riccardi. Il clima nel Paese è favorevole e la sensibilità degli italiani è cresciuta”.

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