“La soluzione alla crisi socio-ambientale non può essere lasciata a scelte personali, per quanto lucide e coraggiose. Dobbiamo lavorare per un cambiamento sistemico che metta in atto meccanismi di solidarietà che garantiscano coesione sociale e giustizia”. E quanto si legge nella lettera indirizzata a Papa Francesco dai giovani durante l’incontro nella sede francofona dell’Università di Lovanio. “I giovani che formiamo all’università vivono in una nuova temporalità”, l’analisi del testo: “La società dei consumi li invita a godere materialmente del presente. Ma le conoscenze che acquisiscono – negli auditorium e altrove – li convincono che una catastrofe è in arrivo e si sentono incapaci di fermarla. Questo può portare a una sensazione, sia mentale che fisica, di soffocamento”. “Come possiamo guardare con serenità al futuro se la vita, in tutta la sua diversità, sta crollando intorno a noi?”, le domande dei giovani: “Come possiamo guardare con serenità al futuro quando assistiamo alla separazione tra la conoscenza sulle distruzioni dell’ambiente, da un lato, e il fatto che non riusciamo ad agire sulle questioni ecologiche, dall’altro?”. La risposta, dicono i firmatari della lettera citando la Laudato sì, “dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico”.