Papa in Belgio: incontro clero, “misericordia è una parola chiave per i carcerati”, “tutti possiamo sbagliare ma nessuno è sbagliato”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Misericordia è una parola-chiave per i carcerati”. Lo ha detto il Papa, che incontrando il clero nella basilica del Sacro Cuore di Koekelberg ha ricordato che “Dio è il Padre della misericordia, che si commuove per noi, che ci rialza dalle nostre cadute, che non ritira mai il suo amore per noi. Mai Dio ritira il suo amore per noi. ‘Ma anche quando ho commesso qualcosa di grave?’. Mai Dio ritira il suo amore per te”. “Questo, davanti all’esperienza del male, a volte può sembrarci ingiusto, perché noi applichiamo semplicemente la giustizia terrena che dice: chi sbaglia deve pagare”, ha argomentato Francesco: “Tuttavia la giustizia di Dio è superiore: chi ha sbagliato è chiamato a riparare i suoi errori, ma per guarire nel cuore ha bisogno dell’amore misericordioso di Dio. È con la sua misericordia che Dio ci giustifica, cioè ci rende giusti, perché ci dona un cuore nuovo, una vita nuova”. “Gesù ci mostra che Dio non si tiene a distanza dalle nostre ferite e impurità”, ha sottolineato il Papa: “sa che tutti possiamo sbagliare, ma nessuno è sbagliato. Nessuno è perduto per sempre. È giusto, allora, seguire tutti i percorsi della giustizia terrena e i percorsi umani, psicologici e penali; ma la pena dev’essere una medicina, deve portare alla guarigione. Bisogna aiutare le persone a rialzarsi e a ritrovare la loro strada nella vita e nella società”. “Tutti possiamo sbagliare, ma nessuno è sbagliato, nessuno è perduto per sempre”, ha ripetuto il Papa: “Misericordia, sempre misericordia”. “Dio perdona tutto, Dio perdona sempre”, ha aggiunto a braccio: Quando io entro in un carcere mi domando: perché loro e non io? Soltanto una volta nella vita ci è permesso di guardare una persona dall’alto in basso: per aiutarla a rialzarsi”.

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