“Nell’attuale normativa approvata, manca un chiaro riferimento al ruolo attivo che i genitori dovrebbero svolgere nella valutazione del comportamento e nelle sanzioni a carico dei figli. La famiglia rappresenta uno dei pilastri fondamentali nell’educazione e nella formazione dei giovani, pertanto lasciare i genitori ai margini di questo processo decisionale risulta una scelta limitante. Gli episodi di cattiva condotta spesso riflettono problematiche più profonde, che non possono essere affrontate esclusivamente all’interno delle mura scolastiche. Coinvolgere i genitori, attraverso i consigli di classe o di istituto, nelle discussioni riguardanti la condotta e le conseguenze disciplinari favorisce un approccio educativo più completo e sinergico tra scuola e famiglia”. È quanto sostiene Claudia Di Pasquale, presidente dell’Associazione italiana genitori (Age), rispetto all’approvazione in via definitiva da parte della Camera dei deputati di alcune modifiche riguardanti il sistema di valutazione della condotta degli allievi. “Una delle principali novità è il ritorno del voto in condotta, espresso in decimi, che influenzerà la media complessiva degli studenti”, sottolinea Di Pasquale, aggiungendo che “comportamenti violenti o atti di aggressione nei confronti di docenti, studenti e personale scolastico avranno un peso maggiore nella valutazione”.
Ricordando che “gli organi collegiali sono nati con l’intento di favorire la partecipazione attiva di tutte le componenti della comunità scolastica, inclusi i genitori”, Di Pasquale, evidenzia che “in un procedimento di valutazione che può prevedere debiti e sanzioni gravi, come la bocciatura, è opportuno che i consigli siano coinvolti per garantire che le decisioni siano prese in modo condiviso e trasparente. Questo non solo permetterebbe una maggiore riflessione critica sulle cause che portano alla cattiva condotta, ma favorirebbe anche l’individuazione di percorsi educativi più adeguati per il recupero ad opera della scuola e delle famiglie”. Inoltre, continua, “nel sistema disciplinare scolastico è previsto l’organo di garanzia con il compito di intervenire in caso di contestazioni sulle sanzioni disciplinari applicate agli studenti, al fine di assicurare un giudizio imparziale e attento ai diritti degli alunni. L’organo di garanzia scolastica è composto da rappresentanti degli studenti, dei genitori, del personale docente e non docente, ed è chiamato a verificare la correttezza formale e sostanziale delle sanzioni, fungendo da mediatore tra studenti e istituzione scolastica. Il suo ruolo è cruciale, perché rappresenta una protezione contro decisioni disciplinari potenzialmente arbitrarie o sproporzionate”. Per questo, “rafforzare il ruolo di questo organo e garantire il suo coinvolgimento in ogni decisione di rilevanza disciplinare, specialmente per sanzioni come la bocciatura, rappresenterebbe un passo verso una maggiore tutela dei diritti degli studenti e delle famiglie, oltre che verso una gestione più equilibrata e trasparente dei conflitti educativi”.
La presidente dell’Age osserva poi che “se da una parte la scuola ha il dovere di educare al rispetto delle regole e delle persone, dall’altra non può escludere dalla riflessione le figure genitoriali e gli organi istituzionali di confronto, come quelli collegiali e l’organo di garanzia”. “Per questo, un approccio più inclusivo, che promuova la partecipazione dei genitori e delle istituzioni educative preposte, potrebbe non solo rendere più efficaci le sanzioni previste, ma anche favorire un percorso di crescita più equilibrato e consapevole per gli studenti”, la convinzione di Di Pasquale, secondo cui “solo attraverso una cooperazione tra scuola, famiglia e istituzioni scolastiche preposte si potrà costruire un sistema educativo capace di rispondere in modo adeguato alle sfide della formazione dei cittadini di domani”.