Papa in Belgio: alle autorità, “governanti sappiano allontanare l’azzardo, l’ignominia e l’assurdità della guerra”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Prego affinché i governanti sappiano assumersi la responsabilità, il rischio e l’onore della pace e sappiano allontanare l’azzardo, l’ignominia e l’assurdità della guerra. Prego affinché temano il giudizio della coscienza, della storia e di Dio, e convertano lo sguardo e i cuori, mettendo sempre al primo posto il bene comune”. Sono le intense invocazioni con cui il Papa ha concluso il suo primo discorso in Belgio, pronunciato nel Castello di Laeken e rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. “Come successore dell’apostolo Pietro – le parole del Santo Padre – prego il Signore, affinché la Chiesa trovi sempre in sé la forza per fare chiarezza e per non uniformarsi alla cultura dominante, anche quando tale cultura utilizzasse – manipolandoli – valori che derivano dal Vangelo, per trarne però indebite conclusioni, con il loro pesante esito di sofferenze e di esclusione. Prego affinché i responsabili delle nazioni, guardando al Belgio e alla sua storia, sappiano trarne insegnamento e in questo modo risparmiare ai loro popoli sciagure senza fine e lutti senza numero”. “In questo momento, nel quale l’economia si è sviluppata tanto, in qualche Paese gli investimenti che danno più redito sono le fabbriche delle armi”, l’aggiunta a braccio. “La speranza non è una cosa, che durante il cammino si porta nello zaino; no, la speranza è un dono di Dio, e si porta nel cuore!”, il riferimento al motto del viaggio. “Possiate sempre chiedere e accogliere questo dono dallo Spirito Santo, per camminare insieme con speranza nella strada della vita e della storia”, l’augurio ai belgi.

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