(Bruxelles) “Le mie attese e aspettative per la visita del Papa? Certamente un forte incoraggiamento alla Chiesa belga”, per “un ‘Cammino di speranza’ come dice lo slogan del viaggio”. Enzo Pezzini da molti anni vive a Bruxelles, dove partecipa alla vita sociale ed ecclesiale belga. Docente al Centro internazionale di catechesi e pastorale “Lumen Vitae” di Namur, è professore invitato all’Institut Catholique di Parigi. Fra l’altro ha un dottorato in Scienze politiche e sociali all’Università Cattolica di Lovanio che ricorda in questi giorni, assieme al pontefice, i 600 anni di fondazione. A Pezzini il Sir chiede un commento sulla presenza del Papa e sull’incontro con la Chiesa belga, che, dice lo studioso, “possiamo considerare una ‘periferia’ nel panorama ecclesiale globale e nella lettura geopolitica dei viaggi di Francesco”. Aggiunge: “Avendo vissuto in altri contesti ecclesiali, l’esperienza della Chiesa belga è però interpellante. Una storia e un passato di grande tradizione, un Paese nella sua storia profondamente marcato in tutte le strutture educative, sociali, assistenziali, sindacali, politiche dalla presenza importante del cattolicesimo”. Da qui sono usciti teologi “che hanno avuto un ruolo determinante nello svolgimento del Concilio Vaticano II”, senza dimenticare “una capillare e densa presenza di congregazioni religiose, monasteri e abbazie”. Eppure questa stessa realtà “sta vivendo un processo accellerato di secolarizzazione e scristianizzazione”. Non a caso “un altro aspetto che colpisce è la presenza di un potere mediatico, e in parte anche politico, decisamente anti-cattolico”.
Pezzini sottolinea: “La visita del Papa arriva in un periodo di sofferenza per la Chiesa belga, pesantemente toccata dallo scandalo della pedofilia. Ma ci sono anche segnali di speranza: il numero dei battesimi di adulti, una realtà giovanile che si sta rianimando, la dinamicità delle comunità di origine straniera, diverse iniziative di movimenti e di parrocchie che cercano nell’accoglienza e nella testimonianza di trovare nuove modalità e linguaggi per trasmettere la fede. La visita del Papa mi auguro darà coraggio e vigore a tutte queste dinamiche e possa confermare una presenza viva e significativa della Chiesa nella società belga”.