Papa Francesco ha “usato tante volte l’immagine del popolo parlando di migranti e rifugiati, lo ha fatto anche in una lettera rivolta al Centro Astalli nel 2021”. Così padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, in un commento alla vigilia della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà domenica. “Un popolo in cammino – scrive il religioso nella newsletter del Centro Astalli – ha una meta comune; un popolo in cammino va al passo degli ultimi; un popolo in cammino non lascia indietro nessuno; un popolo in cammino non si riconosce dentro dei confini e non si difende al suo interno, ma li attraversa ponendosi sempre nuovi obiettivi più solidali. L’umanità tutta è questo popolo in cammino. Purtroppo – aggiunge – però gli obiettivi per uno sviluppo sostenibile globale sono molto lontani. Gli ultimi in genere vengo lasciati indietro, in una logica sempre più escludente del ‘sei ciò che hai’. I confini tengono fuori i popoli non graditi e dividono l’umanità. Sembra – conclude – solo un ideale di pochi sognatori questo popolo che cammina nel rispetto delle diversità. Eppure, Dio che cammina con popoli fratelli, in un tempo di sanguinose guerre fratricide, è l’unica prospettiva di presente e di futuro”.