Sabato 28 settembre, presso il Seminario vescovile di San Marco Argentano, si terrà la cerimonia di incorporazione del Serra Club di San Marco Argentano-Scalea al Serra International, un movimento laicale impegnato nella promozione e nel sostegno delle vocazioni sacerdotali e religiose. Alla giornata parteciperà anche il vescovo della diocesi, mons. Stefano Rega, secondo il quale la diocesi “si arricchirà della presenza di laici aderenti al Serra International, movimento internazionale che promuove e sostiene la cultura delle vocazioni, in particolar modo sacerdotale e religiosa, che si ispira alla figura di San Junipero Serra, francescano minore evangelizzatore instancabile della
California proclamato santo da Papa Francesco a Washington il 23 settembre 2015. La formazione di un gruppo di laici che entrano a far parte della famiglia del Seminario – aggiunge il presule – mettendo a disposizione le proprie competenze professionali in spirito di amicizia nei confronti del Vescovo e dei sacerdoti per sostenere i cammini vocazionali di giovani alla ricerca di senso, condividendone le scelte non facili, è il primo punto di partenza per entrare in un mondo ai più poco conosciuto della radicalità della vita”. Per il presidente del Serra International Italia, Giuliano Faralli, la fondazione di un nuovo Club è “uno dei momenti più gioiosi del nostro impegno per le vocazioni sacerdotali. È il frutto della preghiera e della volontà di intessere relazioni significative con i Vescovi, i quali nutrono una profonda cura per la pastorale vocazionale e per la formazione dei giovani, elementi chiave per il futuro della Chiesa, sia locale che universale, secondo il disegno di Dio”. Questo evento rappresenta – scrive in una nota la diocesi – “un passo cruciale nel cammino di sostegno alle vocazioni
all’interno della nostra Chiesa particolare e segna un momento storico per la diocesi di San Marco Argentano-Scalea, e i serrani, insieme al Vescovo e alla comunità, si uniscono nella preghiera a San Junipero Serra e a tutti i Santi, affinché il Signore doni ‘nuovi operai per la sua Vigna’”.