Sabato 28 settembre alle ore 20, nel chiostro del Palazzo Vescovile sede del Museo diocesano di Imola, dopo cinque anni, ritorna la cena in forma di banchetto, il menu della quale è ispirato al ricettario di Alberto Alvisi (probabilmente anch’egli cesenate), cuoco al servizio del cardinale Chiaramonti tra il 1785 e il 1799, anno in cui il presule partì da Imola per il conclave, che lo elesse Papa con il nome di Pio VII. Nel manoscritto originale compilato dall’Alvisi (custodito presso l’Archivio arcivescovile di Bologna, Sala Breventani) – unica testimonianza dell’operato del cuoco – sono minutamente vergate le descrizioni dettagliate dei piatti, cinquanta ricette di vario genere, oltre che alcuni consigli pratici e rimedi utili alla risoluzione di varie problematiche connesse con la vita domestica. Per la seconda volta (la prima edizione della cena si è svolta il 26 ottobre 2019 nella Sala grande del Museo diocesano) dal 1717, quando cioè il cardinale Ulisse Giuseppe Gozzadini tenne un fastoso banchetto in onore di Giacomo III Stuart, nel Palazzo vescovile viene allestita una cena sulla falsariga dei ricevimenti settecenteschi. Per il menu di questa edizione (composto da antipasto, primo, secondo con contorno e dolce) lo chef ha selezionato cinque tra le ricette dell’Alvisi che propongono piatti riproducibili anche ai giorni nostri e che fanno l’occhiolino ai gusti culinari del pubblico contemporaneo. Il chiostro e il tavolo imperiale del banchetto saranno allestiti con trionfi floreali e candele. L’evento, che fa parte dell’insieme di iniziative promosse in occasione del bicentenario della morte di Pio VII, è a pagamento e su prenotazione obbligatoria (entro il 24 settembre) visto il limitato numero di posti.