“Ringrazio Sua Santità Papa Francesco per il suo interesse e i suoi numerosi appelli. Chiedo solo una cosa: che il Papa non sia voce che grida nel deserto”. Raggiunto questa mattina dal Sir, è Sua Beatitudine Raphaël Bedros XXI Minassian, patriarca di Cilicia degli Armeni, a commentare da Beirut l’appello lanciato oggi dal Papa affinchè “la comunità internazionale faccia ogni sforzo per fermare questa terribile escalation”. Sale purtroppo il numero delle vittime a seguito dell’ondata di attacchi israeliano contro il Sud del paese. Nel giro di sole 24 ore, si sono contati 1.600 raid. Almeno 558 il numero dei morti in Libano, e tra questi 50 sono minori. “I politici?”, chiede amaro il Patriarca. “Stanno uccidendo innocenti. È una scusa dire di volere combattere quella corrente o quell’altra. In realtà quello che sta accadendo è la morte di innocenti e la distruzione di case. E allora pongo una domanda: chi siamo? Cosa vogliamo? Stanno combattendo per un pezzo di terreno, per avere un metro in più, un metro in meno. È un assurdo”. Parlando al dibattito della 79ma Assemblea Generale dell’Onu, il ministro degli Esteri libanese Fuad Hussein ha detto che gli sfollati in Libano “sono vicini al mezzo milione”. Interpellato su questo dato, Minassian commenta: “Un disastro. Non ho parole per descrivere quanto il nostro popolo sta vivendo. Ribadisco e ripeto sempre la stessa cosa: la guerra è il segno della debolezza dell’essere umano. C’è sempre la possibilità di trovare delle soluzioni dialogando, parlando gli uni con gli altri, in spirito di riconciliazione e con la disponibilità anche di cedere qualcosa per il bene comune, per il bene della società, per il futuro dell’umanità. E invece la guerra distrugge tutto. Non fa altro che sbriciolare la vita in macerie. Crea odio. Impedisce la possibilità di un futuro riconciliato. Solo nel dialogo, si possono mettere le basi per una società umana e sana e risolvere i problemi per il bene dell’uomo. Dio ci ha dato tutto. Ma noi abusiamo di quanto ci è stato donato”. Facendo poi riferimento alla preoccupazione di Papa Francesco su una “terribile escalation, Minassian ha aggiunto: “è una guerra mondiale in atto, quella che stiamo vivendo. Una guerra che gira da un paese all’altro. Solo la sofferenza che genera, cresce e rimane. Le vittime non sono solo da una sola parte, sono da tutte le parti. Alla fine, la vittima è l’umanità intera”.