India: cadute le accuse contro la suora accusata di aver indotto una studentessa al suicidio perché voleva convertirla

Una indagine del Central bureau of investigation (Ufficio centrale di investigazione) dell’India ha escluso che suor Sahaya Mary, religiosa francescana di 64 anni, abbia indotto una studentessa di 17 anni a suicidarsi con il veleno perché voleva costringerla a convertirsi al cristianesimo. I fatti sono accaduti nel gennaio 2022 nella scuola secondaria del Sacro Cuore nella diocesi di Kumbakonam, nello Stato meridionale del Tamil Nadu. All’epoca suor Mary, direttrice della scuola, venne arrestata e trascorse 40 giorni in prigione. Fu liberata su cauzione. La studentessa aveva assunto del veleno ma morì in ospedale dopo 10 giorni e in quel periodo raccontò agli inquirenti che aveva compiuto il gesto estremo perché era stata costretta a pulire le stanze dell’ostello scolastico. Sui social hanno però circolato vecchi video in cui la ragazza raccontava che una suora, di cui non faceva il nome, aveva chiesto ai suoi genitori il permesso di convertirla al cristianesimo, richiesta rifiutata dai genitori indù. In questi due anni il Cbi ha interrogato 141 persone ed esaminato 265 documenti che escludono che un tentativo di conversione forzata possa essere stato la causa del suicidio. “Siamo contenti che l’agenzia federale abbia smontato la falsa narrazione della conversione religiosa forzata diffusa da gruppi indù di destra”, ha commentato padre Santhanam, avvocato. Una fonte della Chiesa locale che ha chiesto l’anonimato ha detto all’agenzia Ucanews che “continueranno la battaglia legale” anche contro le accuse di aver forzato la ragazza a compiere lavori domestici. “Non è vero, come nel caso delle accuse di conversione”.

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