Consiglio permanente: card. Zuppi, serve “una Camaldoli per l’Europa” per evitare “lenta agonia”

“Una Camaldoli per l’Europa, per parlare di democrazia ed Europa”. A proporla è stato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, aprendo il Consiglio permanente dei vescovi italiani, oggi a Roma. Facendo riferimento ad “un nuovo piano Marshall, più ambizioso di quello del secondo dopoguerra”, proposto per impedire che l’Europa precipiti in una “lenta agonia”, il cardinale ha espresso l’auspicio che “l’Europa resti fedele alla sua vocazione al dialogo e alla pace” e ha citato tra i temi più urgenti da affrontare “l’invecchiamento della popolazione, le povertà, il fenomeno migratorio, il secolarismo e l’individualismo”. “La politica fa – anzi, deve fare – i suoi percorsi”, ha argomentato il presidente della Cei: “Ma nella nostra prospettiva di credenti, i cittadini europei hanno bisogno oggi più che mai di riappropriarsi di quella storia e di quella cultura che ha fatto grandi le terre europee, ad iniziare dall’eredità della Bibbia e alla conseguente centralità della persona, al patrimonio religioso ebraico, all’umanesimo laico, ai tanti aspetti della cultura europea impregnati di senso religioso che costituiscono l’anima delle nostre società”. La “Camaldoli per l’Europa”, per Zuppi, “potrebbe essere anche l’occasione per riflettere sul contributo che oggi può provenire dai cattolici in primis, come anche dai cristiani di tutte le Confessioni, dai credenti delle diverse Comunità religiose oggi presenti in Europa, dagli umanisti che hanno a cuore la cultura del nostro Continente, per uno sviluppo di una coscienza comune, che allarghi i confini dei cuori e delle menti e non ceda al nichilismo della persona e a sovranismi egoistici. Un’Europa nel segno della Fratelli tutti, coesa e solidale al suo interno e aperta al mondo”.

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