Consiglio permanente: card. Zuppi, “in quei mari e in quei deserti mortali i migranti non dovrebbero esserci”

“In quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci”. Lo ha affermato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, che nella parte finale della sua introduzione al Consiglio permanente della Cei ha rilanciato il grido d’allarme di Papa Francesco sul Mediterraneo diventato un cimitero. “Bisogna fare presto e prendere i provvedimenti opportuni che garantiscano i diritti e richiedano il dovere perché l’Italia possa crescere pure con il contributo di quanti vengono proprio per trovare futuro”, l’appello del cardinale, che ha rivolto “un pensiero grato a quanti si prodigano, senza risparmio di energie, per accogliere questi nostri fratelli e accompagnarli nel cammino dell’integrazione e della promozione: i centri Caritas e Migrantes, le diocesi, le organizzazioni di volontariato. La questione riguarda tutti, le istituzioni come le comunità, per questo siamo grati ai tanti che si impegnano per un nuovo futuro per loro e per la nostra società”. “Nei percorsi educativi delle nostre comunità e istituzioni il tratto distintivo deve essere la familiarità e il servizio ai poveri”, la tesi del presidente della Cei: “Senza fare catechesi a nessuno, sono loro infatti a introdurre alle profondità della fede e dell’incontro con Gesù. Il povero non può diventare numero, oggetto, caso sociale per noi. Almeno non solo questo! La sinodalità non può non riguardare i poveri e i loro bisogni, perché i nostri servizi sono alla luce della fraternità cristiana che è prima di tutto apertura a quanti sono amati dal Signore, pur essendo ultimi”.

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