La Chiesa della “martoriata” Ucraina in solidarietà con i Paesi dell’Europa centrale flagellati dal ciclone Boris. La Conferenza episcopale cattolica romana in Ucraina ha deciso di promuovere, in collaborazione con Caritas-Spes Ucraina, per domenica 29 settembre, una raccolta fondi per sostenere le vittime delle piogge e delle inondazioni che hanno causato danni in diversi Paesi d’Europa. Lo si legge in un comunicato del presidente della Conferenza episcopale, vescovo di Lutsk, mons. Vitaly Skomarovskyi. “Lo scorso fine settimana, la tempesta “Boris” ha attraversato i Paesi dell’Europa centrale e orientale, provocando forti piogge e inondazioni. Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria hanno subito i danni maggiori a causa del maltempo”. Ci sono persone morte e disperse. “Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze – si legge nel comunicato – a coloro che hanno perso parenti e amici, a tutti coloro che sono stati direttamente colpiti da questo disastro. Vi assicuriamo anche il nostro ricordo orante”. “Noi, come nessun altro – scrive il presidente dei vescovi ucraini –, comprendiamo molto bene il valore della vita umana, comprendiamo cosa significhi la perdita dei propri cari e quanto sia importante l’aiuto fraterno in una situazione del genere. Durante l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, molti Paesi europei sono venuti in nostro aiuto. Hanno aperto i loro cuori e aperto le loro case, organizzando aiuti umanitari e fornendo agli sfollati temporanei e alle vittime in Ucraina tutto ciò di cui avevano bisogno: cibo, prodotti per l’igiene personale, vestiti e medicinali”. Ora è la “Chiesa cattolica romana in Ucraina” a esprimere solidarietà alle chiese nei Paesi europei colpiti, e a non rimanere “in disparte di fronte a questa calamità”. Da qui la decisione di indire una giornata di raccolta fondi per le persone colpite dalle piogge e dalle inondazioni. “Ricordando chi ci ha sostenuto nei momenti difficili – scrive ancora mons. Skomarovskyi –, vi invitiamo a partecipare a questa raccolta” per aiutare “chi ne ha più bisogno”.