Papa Francesco: ai militari della Guardia di Finanza, “potete toccare le coscienze, mostrando la possibilità di una vita diversa”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La parola ‘corrotto’ – “cor-rotto” – ricorda il cuore rotto, il cuore infranto, macchiato da qualcosa, rovinato. La corruzione rivela una condotta anti-sociale tanto forte da sciogliere la validità dei rapporti e dei pilastri sui quali si fonda una società. Perciò la risposta, l’alternativa non sta solo nelle norme, ma in un ‘nuovo umanesimo’”. Sono le parole di Papa Francesco rivolte ai militari della Guardia di Finanza, ricevuti questa mattina in udienza nella Sala Clementina in occasione del 250° anniversario di fondazione, ai quali ha ricordato la figura del loro santo patrono Matteo, invitandoli a contribuire al sorgere di questo nuovo umanesimo, anche nella formazione ed educazione dei giovani finanzieri alla vita e al bene comune. “Matteo, in un certo senso, passò dalla logica del profitto a quella dell’equità. Ma, alla scuola di Gesù, egli superò anche l’equità e la giustizia e conobbe la gratuità, il dono di sé che genera solidarietà, condivisione, inclusione. Perché, se la giustizia è necessaria, essa non è sufficiente a colmare quei vuoti che solo la carità, l’amore può sanare”, ha aggiunto Bergoglio, sottolineando come questo si sperimenti nell’organizzazione dell’accoglienza e del soccorso ai migranti in pericolo nel Mediterraneo, negli interventi per le calamità naturali, nel contrasto del traffico di stupefacenti. “Il vostro servizio – ha osservato – non si esaurisce nella protezione delle vittime, ma include il tentativo di aiutare la rinascita di chi sbaglia: infatti, agendo con rispetto e integrità morale potete toccare le coscienze, mostrando la possibilità di una vita diversa”. Il Pontefice ha evidenziato l’importanza di costruire un’alternativa alla globalizzazione dell’indifferenza, concludendo: “La ricchezza di una Nazione non sta solo nel suo Pil, risiede nel suo patrimonio naturale, artistico, culturale, religioso. La ricchezza della Nazione è soprattutto il suo popolo, ogni cittadino, con la sua originalità e creatività, con la sua apertura al mondo. Voi stessi siete cittadini che custodite questa ‘ricchezza’ dell’Italia, ma pronti ad uscire nelle missioni internazionali. Serve questo slancio solidale verso l’altro come via per la pace e come speranza di un futuro migliore!”.

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