“La fede è una scelta ma anche un dono”. A ricordarlo è mons. Francesco Neri, arcivescovo di Otranto, a margine del convegno dal titolo “Una bussola per iniziare alla vita di fede”, promosso oggi dalla Conferenza episcopale pugliese a Bari. “Non si tratta – continua – di scegliere di votare per un partito politico o per un altro, di tifare per una squadra di calcio oppure per un’altra. C’è un’attrazione umana verso qualcuno che può essere il senso della nostra esistenza, ma questa attrazione umana deve essere coltivata e completata dall’aiuto di Dio; è allo stesso tempo un dono ed una conquista, una chiamata e una scelta”. Il modello ecclesiale, quindi, per intercettare questa chiamata va ripensato: “La Chiesa – spiega l’arcivescovo – deve far sempre lo sforzo di abitare nelle culture sia nel tempo sia nello spazio. I cambiamenti, per quanto riguarda la nostra Europa o la nostra Italia, sono stati notevolissimi nel corso degli ultimi decenni: il linguaggio che si usava quando ero bambino era diverso rispetto a quello di adesso. Ma anche nello spazio, siamo in Italia e in Europa e c’è una certa unitarietà, ma se si va in Africa o in Asia, bisogna usare linguaggi diversi. La Chiesa sin dall’inizio annuncia Gesù Cristo crocifisso risorto nelle culture e nei popoli, in ogni tempo e in ogni luogo. Questo – conclude – è il miracolo della Pentecoste”.