Diocesi: Gaeta, i Passionisti dopo 40 anni lasciano il santuario della Civita. Domenica 29 messa di congedo

“Per motivi numerici, di età e salute dopo 40 anni i passionisti, domenica 29 settembre 2024, lasciano definitivamente il santuario della Civita continuando, tuttavia, a lavorare apostolicamente nella diocesi di Gaeta, soprattutto nel convento cittadino di Itri, nella predicazione, nelle parrocchie e nei vari servizi pastorali”: lo rende noto padre Antonio Rungi, responsabile delle comunicazioni sociali del santuario e superiore della Comunità passionista di Itri (Lt). “Per domenica 22 settembre – informa padre Rungi – è previsto il saluto del superiore provinciale dei Passionisti d’Italia, Francia e Portogallo, padre Giuseppe Adobati che presiederà la messa delle 10.30 nella chiesa del santuario. Sarà il ‘grazie’ alla diocesi di Gaeta per la fiducia accordata ai Passionisti in questo quarantennio”. Venerdì, 27 settembre, alle 11, l’arcivescovo di Gaeta, mons. Luigi Vari, presiederà la messa con tutti gli otto sacerdoti passionisti impegnati al santuario della Civita in questo ultimo anno. “Occasione per l’arcivescovo – continua padre Rungi – per ringraziare i Passionisti che in 40 anni hanno riportato in auge il santuario della Civita con tante iniziative e soprattutto sacrifici”. Saranno don Adriano Di Gesù, attuale rettore del santuario della Madonna del Colle in Lenola, e don Massimo Girondino, rispettivamente, come Rettore e vicario ad assicurare il servizio pastorale alla Civita dal 30 settembre 2024. “Nel corso di 40 anni di servizio pastorale – spiega padre Rungi – sono stati un centinaio i Passionisti della ex provincia religiosa dell’Addolorata, (Basso Lazio e Campania), che hanno svolto il loro ministero, anche occasionalmente, in questo luogo di preghiera solitudine e contemplazione che è il santuario della Civita”. “La collaborazione tra passionisti e diocesi è stata esemplare e produttiva di bene e che ha favorito la ripresa della frequenza dei devoti della Madonna Civita nel suo santuario – aggiunge padre Rungi –. Purtroppo, la carenza di vocazioni, l’età avanzata dei religiosi e la salute precaria hanno suggerito alla curia dei passionisti a lasciare il santuario”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori