“Restare in trincea, continuando a fare gli Orazi e i Curiazi per qualche punto in più di visibilità, non è fare un buon servizio al Paese”. Ne è convinto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, intervenuto al convegno promosso da Cism e Usmi a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, sul tema: “È ancora possibile un pluralismo educativo?'”. “La crisi economica è talmente acuta da compromettere la sopravvivenza”, il grido d’allarme di Zuppi, che ha definito “decisivo” un intervento di sostegno alla scuola paritaria, “che svolge un ruolo pubblico e dà un contributo decisivo all’istruzione nel nostro Paese”. “La scuola cattolica non è un privilegio”, ha precisato il cardinale, ricordando che gli istituti di ispirazione cristiana “sono nati per i più poveri e puntano all’integrazione, ad esempio degli alunni con disabilità”. Tra i problemi da affrontare, il presidente della Cei ha citato la dispersione scolastica, “che affligge tutto il Paese e in Emilia Romagna, considerata una regione-modello, tocca il 16%”.