Minori: al via l’Alleanza Globale del Papa per la salute dei bambini

Prendersi cura di un milione di bambini nei prossimi tre anni. È questo l’obiettivo del Pope’s Global Alliance for Children’s Health, il nuovo network globale per l’assistenza sanitaria ed umanitaria ai più piccoli. Una rete che mette in collaborazione strutture ospedaliere in tutto il mondo lanciata dalla no-profit americana “Patrons of the World’s Children Hospital”, a cui Papa Francesco ha affidato questa missione lo scorso 11 maggio, su proposta di Mariella Enoc.
Due i grandi obiettivi al centro dell’alleanza. Da un lato, creare una rete globale dell’infanzia, una vera e propria community umanitaria coordinata dal Comitato Organizzatore della Giornata Mondiale dell’Infanzia guidato da padre Fortunato e Aldo Cagnoli. Dall’altro, realizzare un network dedicato alla cura dei minori in tutto il mondo e a fornire supporto specialistico al personale sanitario sul campo perché, come ha sottolineato il Santo Padre “ci sono malattie incurabili ma non ci sono bambini incurabili”. Per questo è stata messa a punto una struttura che si avvale di un meccanismo basato sul sistema Hub and Spoke. Gli Hub, sono ospedali di eccellenza che aderiscono all’iniziativa in tutto il mondo, e che forniscono scienza e cura agli Spoke, cioè alle strutture sanitarie e ai punti di salute sparsi nelle zone del pianeta dove la domanda di salute è inevasa. Punto di contatto tra di loro è una “multilingual digital platform” creata da Almaviva e Salesforce e collegata al sistema di telehealth fornito da Teladoc Health.
Gli Hub – il primo dei quali sarà il Bambino Gesù, “l’ospedale del Papa” – mettono a disposizione il loro know-how per prendersi cura dei bambini e per offrire supporto tecnico ai medici e agli infermieri degli Spoke, che sono chiamati ad individuare i casi pediatrici più urgenti e a preparare una iniziale raccolta della relativa documentazione medica e amministrativa, per poi sottoporla agli Hub, che hanno il compito di fornire le risposte sanitarie adeguate. A coordinare la rete degli Spoke sono il Cuamm, medici per l’Africa, e il Pime, Pontificio Istituto Missioni Estere.

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