Diocesi: Ascoli Piceno: mons. Palmieri a Tirana per il “Med24 – Pellegrini di speranza. Costruttori di pace”,

“Da Tirana un messaggio di speranza per tutto il mondo! In effetti qui, al convegno dei giovani per il Mediterraneo, insieme ai vescovi, emergono messaggi di speranza davvero per tutti!”. Sono queste le parole che l’arcivescovo di Ascoli Pisceno Gianpiero Palmieri invia dall’Albania, dove ieri, 19 settembre, ha partecipato come relatore al quinto giorno del “Med24 Tirana – Pellegrini di speranza. Costruttori di pace”, la quarta edizione degli Incontri del Mediterraneo che si sta svolgendo in questi giorni nella capitale albanese. Per le diocesi del Piceno, sta prendendo parte ai lavori una delegazione guidata dal vescovo Gianpiero Palmieri, delegato della Conferenza episcopale marchigiana per la Pastorale sociale, del lavoro e della cura del creato. Al centro della giornata di ieri, la sessione congiunta tra i giovani e i vescovi del Mediterraneo su come il dialogo interreligioso possa giocare un ruolo importante nella costruzione della pace. A tal proposito sono stati analizzati tre i sentieri da percorrere: la comunicazione, l’educazione e lo sviluppo integrale. A relazionare sul primo aspetto, quello della comunicazione, è stato proprio il nostro vescovo Gianpiero Palmieri. Queste le parole di mons. Palmieri: “Il Mediterraneo è un territorio molto particolare, unico al mondo, dove si affacciano tre continenti, tre grandi religioni: l’ebraismo, l’islamismo e il cristianesimo. È davvero un coacervo di tanti popoli e, nello stesso tempo, un luogo di grandi tensioni, di guerre, di morti. Per molte persone, migranti dai paesi africani, il Mediterraneo è il cimitero più grande del mondo. Allora dobbiamo lavorare per la pace. Un segno straordinario della pace, del nostro desiderio di pace e di quello che possiamo fare insieme per la pace, è proprio questo ritrovarsi di giovani che discutono apertamente, insieme a noi vescovi, dei loro sogni, dei loro desideri, ma non solo, anche delle buone pratiche che attivano. Molti di questi giovani, che provengono da 25 Paesi diversi del Mediterraneo, si danno molto da fare nel loro Paese per la coesione sociale. Si attendono tanto dalle religioni – e questo è lo sforzo continuo di papa Francesco e di tanti leader religiosi – e sentono come loro vocazione quella di incoraggiare per tutti il cammino della pace. È il nostro viaggio. Noi ci mettiamo in cammino, dunque, alla ricerca di una casa comune, la casa comune del Mediterraneo”. “Tutti, tutti voi, – ha concluso – siete invitati a partecipare a questo viaggio!”.

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia