“Un progetto complesso e poliedrico, che interessa vari aspetti dell’ecologia integrale”. Così il Papa ha definito il Borgo Laudato sì, ricevendo in udienza una delegazione del Centro di Alta Formazione Laudato si. “Uno degli elementi essenziali è senza dubbio l’agricoltura, che nel Borgo Laudato sì vuole distinguersi per sostenibilità e diversificazione, investendo in infrastrutture, sistemi di irrigazione e sviluppo di tecniche agricole rispettosi dell’ecosistema e della biodiversità”, ha proseguito Francesco: “Nel progetto agricolo del Borgo ha trovato posto lo sviluppo di una nuova vigna per la produzione di vino. Essa vuole porsi come una sintesi di tradizione e innovazione, come si dice un ‘marchio di fabbrica’ del Borgo. Anche in questo, il Centro di Alta Formazione si è avvalso della consulenza di alcuni tra i maggiori esperti, perché l’intenzione è quella di puntare all’eccellenza. È molto importante non rimanere nella “media”, perché dalla media si va alla mediocrità. Sempre puntare all’eccellenza”. “Mi sono particolarmente rallegrato del fatto che, tanto per la coltivazione quanto per la produzione agricola – e in particolare della vigna -, è previsto un ingente impiego di manodopera”, ha concludo il Papa: “Questo risponde all’intenzione concordata all’inizio di impegnarsi per il ripristino delle relazioni buone e feconde tra la famiglia umana e il creato, attraverso un lavoro che si prende cura e custodisce quanto affidatoci dal Creatore”.