Consiglio di sicurezza Onu: Oxfam, l’abuso del potere di veto dei 5 Paesi membri permanenti blocca ogni progresso di pace in Ucraina, nei Territori Occupati Palestinesi e in Siria. 27 veti su 30 risoluzioni

L’abuso del potere di veto attuato dai 5 Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, in particolare da parte di Stati Uniti e Russia, sta di fatto impedendo ogni reale progresso verso la pace in Ucraina, nei Territori occupati palestinesi e in Israele, oltre che in Siria. È quanto denuncia un nuovo report pubblicato oggi da Oxfam, alla vigilia dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il dossier ha preso, infatti, in esame 23 dei conflitti più violenti e lunghi dell’ultimo decennio – tra cui quelli in Afghanistan, Burkina Faso, Etiopia, Libia, Niger, Territori Occupati Palestinesi, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria, Ucraina, Venezuela e Yemen – rivelando come 27 dei 30 veti posti dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite abbiano riguardato risoluzioni essenziali per la risoluzione pacifica delle crisi in Palestina, Siria e Ucraina. Nello stesso periodo nei Paesi analizzati la guerra ha causato oltre 1 milione di vittime e costretto 233,5 milioni di persone a dipendere dagli aiuti umanitari per sopravvivere, più del doppio rispetto al 2015. “I cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza stanno sfruttando il loro potere esclusivo di veto e negoziazione, solo per perseguire i propri particolari interessi geopolitici, minando così la capacità di mantenere la pace e la sicurezza mondiale. Un fallimento che oggi più che mai è sotto gli occhi di tutti – ha detto Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam Italia per le crisi umanitarie – Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti si sono assunti la responsabilità della sicurezza globale in un’epoca che rispondeva ancora a logiche coloniali, del tutto incompatibili con un mondo che oggi cerca disperatamente pace e giustizia per tutti”.
Mentre l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (Unga) ha approvato negli ultimi 10 anni almeno 77 risoluzioni a sostegno del diritto di autodeterminazione e in difesa dei diritti umani del popolo palestinese e per la fine dell’occupazione illegale di Israele, gli Stati Uniti hanno usato il loro potere di veto sei volte per bloccare risoluzioni valutate come contrarie agli interessi dell’alleato Israele, sostiene Oxfam: “Ponendo così le basi per l’espansione indisturbata degli insediamenti dei coloni israeliani nel Territori Occupati Palestinesi, illegali secondo il diritto internazionale”.
Sul totale delle crisi analizzate da Oxfam, quasi la metà sono passate in secondo piano, con appena 5 risoluzioni ciascuna. I casi più eclatanti sono il Myanmar su cui ne è stata votata solo una e l’Etiopia o il Venezuela, su cui non ne è stata presentata nessuna. Allo stesso tempo però si deve considerare come il Consiglio di Sicurezza abbia approvato quasi 80 risoluzioni sia sul Sudan che sul Sud Sudan, 53 sulla Somalia e 48 sulla Libia, senza che nessuna abbia portato a una pace duratura. Sulla crisi in Repubblica democratica del Congo invece sono state votate 25 risoluzioni negli ultimi 10 anni, ma ciò nonostante la missione Onu nel Paese è stata sistematicamente sottofinanziata e coordinata male. Oxfam chiede “una riforma completa del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, compresa l’abolizione del potere di veto dato ai 5 membri permanenti”.

 

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