“Pur avendo girato il mondo ha tenuto un legame col quartiere. Per noi è stato sempre un punto di riferimento. Ha partecipato a diverse iniziative nel nostro istituto”. Così Giusto Catania, preside dell’istituto comprensivo Giuliana Saladino di Palermo, quartiere Cep, ricorda Totò Schillaci, il campione delle “notti magiche” di Italia ’90 sc0mparso oggi. Il calciatore era nato nel quartiere in cui Catania oggi guida l’istituto. E ricorda due episodio: “Io nel ’97 ho condiviso con Schillaci l’elezione in Consiglio comunale, sebbene in schieramenti diversi. Ho ricordo di un uomo generoso e disponibile al dialogo. Per noi è un lutto per il quartiere e la città. Nel ’90, da ragazzi, andammo sotto casa di Schillaci al Cep a inneggiarlo. In quell’occasione il mondo ha scoperto Schillaci, mentre Palermo ha scoperto il Cep. Ricordo il corteo di motorini sotto casa sua a tanta gioia”.
L’impegno per il quartiere da cui proveniva per il calciatore non è mai cessato. Oltre agli incontri con i ragazzi della scuola, poco distante aprì una scuola calcio. “Siamo in una fase di inaugurazione della nuova palestra d’istituto, proporremo al Comune di Palermo di intestarla a lui”. Di quei momenti condivisi il preside ricorda “la generosità di Schillaci, disponibile con tutti i ragazzi”. “Li incontrava, non si sottraeva nonostante i suoi successi sportivi. Era una personalità che si ricordava da dove proveniva”. Oggi il preside incontrando gli studenti indicherà il messaggio lasciato dal campione del Cep: “Si può avere successo nella vita, si può girare il mondo ed essere conosciuti anche essendo nati in questo quartiere. Dirò ai nostri alunni che sono destinati a un futuro che non si limita al Cep e Schillaci è esempio di questo riscatto sociale e culturale”.