Dopo 32 anni di attività nella Federazione Russa, Medici senza frontiere (Msf) ha dovuto chiudere le sue operazioni nel Paese dopo che lo scorso agosto ha ricevuto una lettera dal Ministero della giustizia russo con la decisione di ritirare l’ufficio di Msf (centro operativo di Amsterdam) in Russia dal registro degli uffici affiliati e di rappresentanza delle Ong straniere. “È con molto dispiacere che siamo costretti a chiudere le nostre attività nella Federazione Russa” afferma Yashovardhan, responsabile dei programmi di Msf in Russia. “Il lavoro della nostra organizzazione è guidato dai principi di indipendenza, imparzialità e neutralità e dall’etica medica, forniamo assistenza in base ai bisogni”. Msf è presente in Russia dal 1992 e per oltre 30 anni ha svolto con successo decine di progetti, dall’assistenza ai senzatetto agli interventi di emergenza, fino alla collaborazione con il Ministero della Salute per il trattamento innovativo della tubercolosi. Abbiamo lavorato in diverse regioni del Paese: da Mosca a San Pietroburgo, nella regione di Kemerovo, in Cecenia, Inguscezia, Daghestan e più recentemente nelle regioni di Arkhangelsk e Ivanovo, nonché nel sud della Russia a Belgorod e Rostov-on-Don.
Dopo l’intensificarsi del conflitto armato in Ucraina nel 2022, molte persone hanno cercato sicurezza in Russia e Msf, in collaborazione con le Ong locali nelle regioni meridionali di Belgorod e Rostov, ha fornito assistenza a chi è arrivato in Russia dall’Ucraina e alla popolazione sfollata all’interno del Paese. Dall’inizio della risposta di Msf nel 2022, più di 52.000 persone rifugiate e sfollate hanno ricevuto aiuti umanitari e più di 15.400 hanno ricevuto gratuitamente assistenza medica, sanitaria e psicosociale. Nell’ambito di questa partnership, MSF aveva in programma di rispondere ai bisogni umanitari e medici degli sfollati interni nella regione di Kursk. “Msf continua a essere solidale con le persone colpite da questo conflitto e rimane ferma nel suo impegno a fornire assistenza umanitaria a chi ne ha bisogno – afferma l’organizzazione -, indipendentemente dal lato del fronte in cui si trova, qualora le autorità competenti forniscano le condizioni necessarie per il nostro lavoro”. “Siamo molto dispiaciuti di concludere i nostri programmi nel Paese – aggiunge Norman Sitali, responsabile operativo di Msf per i programmi in Russia -, poiché molte persone in Russia che hanno bisogno di assistenza medica e umanitaria rimarranno senza il supporto che avremmo potuto fornire loro. Msf è pronta a lavorare ancora in Russia se e quando possibile”.