Incontri del Mediterraneo: la tappa a Tirana con 50 giovani. Mons. Dodaj (arcivescovo), “la nostra terra è laboratorio di pace”

“Cari giovani, il nostro desiderio è che possiate sperimentare l’Albania come luogo di quel laboratorio di pace che sorge come peculiarità della sua esperienza interreligiosa”. Lo ha detto ieri mons. Arjan Dodaj, arcivescovo di Tirana, dando il benvenuto ai 50 giovani provenienti da 25 paesi del Mediterraneo e del Mar Nero, partecipanti al MED 24 Tirana. L’evento che si concluderà il 21 settembre ed ha ricevuto oggi un messaggio di papa Francesco, è una nuova edizione degli “Incontri del Mediterraneo”, organizzati dalla Chiesa Cattolica con la collaborazione di attori mediterranei, come Mar Yam, con l’obiettivo – si legge nella presentazione dell’iniziativa – di affrontare le sfide e le opportunità presenti nella regione mediterranea”. Questi incontri si concentrano su temi come la pace, il dialogo interreligioso e culturale, la dignità umana e la migrazione. Sotto il motto “Pellegrini di speranza, costruttori di pace”, suggerito dalla Arcidiocesi di Tirana-Durazzo, in continuità con il motto del Giubileo, il MED 24 Tirana segue l’invito del Papa a costruire ponti di dialogo tra le diverse religioni e culture del Mediterraneo. “Sempre, nella sua storia – ha proseguito l’arcivescovo – la nostra terra è stata un luogo di intersezione e di passaggio, e cosa significa essere una ‘porta’ se non che da un lato si passa, e dall’altro si trova sempre accoglienza?”. “Lo stesso accade con il Mar Mediterraneo”, ha proseguito, “il Mare Nostrum. Per la storia che lo caratterizza, per la diversità delle sue realtà, delle sue culture e anche delle sue prove, costituisce un mosaico al quale oggi vorremmo dare la forma di una porta. E così, di nuovo, questa porta, in questi giorni, passa per Tirana”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa