Università Cattolica: Beccalli (rettrice), “ricercatori universitari come produttori di speranza. Educare i giovani ai limiti”

(Foto Università Cattolica)

“Noi ricercatori abbiamo una grande responsabilità per alimentare la speranza”. Ha esordito così Elena Beccalli, rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, durante il seminario “Generatori di speranza. In cammino con i giovani nella luce del Giubileo” che si è svolto oggi a Roma per iniziativa dello stesso ateneo, e rivolto ai docenti di teologia e agli assistenti pastorali dell’università. Dialogando con il presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, la rettrice ha spiegato: “Le circostanze geopolitiche ci portano a dire che la speranza è lontana” ma “mi piace pensare a tutti i ricercatori universitari come produttori di speranza”. Non solo nozioni scientifiche utili per la ricerca, bensì “studi e cambiamenti che possono imprimere un cambio di visione rispetto al tempo presente”. Importante, ha sottolineato, è “non dare nulla per scontato, anzi saper capire e coltivare ogni piccola cosa, partendo proprio dalle nuove leve”. Si può cambiare “in primo modo studiando i giovani per comprenderli al meglio – ha detto Beccalli – e in secondo modo puntando il tutto su una prospettiva educativa. Affiancare i giovani prendendoci cura di loro, educandoli alla voglia di partecipare nella vita sociale, così come alla costruzione di progetti, è un seme piantato per far nascere la speranza”. Positività nella nuova generazione che trasmette attraverso la voglia di fare parte di un progetto comune e di aiuto reciproco. “Come docente posso dire che la voglia di partecipazione dei giovani è tanta – ha concluso la rettrice – e non può che essere un fattore positivo. Nostro compito è anche quello di educare i giovani ai limiti”. Un concetto, quello di ‘limite’, connesso al saper accettare i propri fallimenti per trarne un insegnamento. “I limiti non devono essere visti come qualcosa di negativo. La società alza le asticelle creando disillusione nei giovani ma anche questo ha un valore da cui attingere per la nostra crescita personale e per quella della società”.

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