“Considerata la gravità delle rivelazioni riguardanti l’Abbé Pierre”, in presenza di “documenti provenienti da altri archivi già in circolazione”, e “al fine di fare luce”, la Segreteria Generale della Conferenza episcopale rancese (Cef), in conformità con le norme di deroga previste e su richiesta di mons. Eric de Moulins- Beaufort, arcivescovo di Reims e presidente della Cef, ha deciso aprire senza limiti di scadenza previsti dalle norme vigenti gli archivi del Centro nazionale degli archivi della Chiesa di Francia (Cnaef) riguardanti l’Abbé Pierre. In una nota diffusa oggi, la Conferenza episcopale francese spiega che il termine di comunicabilità dei dossier custoditi negli archivi della Chiesa francese, è solitamente di almeno 75 anni dopo la morte del sacerdote o religioso, secondo la normativa della Cef. Pertanto, tutti i documenti relativi all’abbé Pierre saranno “consultabili d’ora in poi da tutte le persone autorizzate, in particolare dai ricercatori, dai membri della Commissione di esperti annunciata da Emmaus e dai giornalisti che indagano sull’abate Pierre”. La Cef fa notare che senza questa decisione di “revoca”, i documenti sull’abbé Pierre non sarebbero stati disponibili per la consultazione fino a 75 anni dopo la morte dell’abbate, cioè nell’anno 2082.