Sono 210 i trentini in partenza per il 104° pellegrinaggio diocesano al santuario mariano di Lourdes, in programma dal 13 al 16 settembre, guidato dall’arcivescovo Lauro Tisi.
C’è chi va per trovare conforto mentre sta affrontando una malattia o una situazione di fragilità. Molti si apprestano a vivere un’esperienza gratificante di volontariato. Per altri si tratta anche solo di immergersi in un clima di intensa spiritualità, staccando da giornate scandite da agende sempre piene. Un’attenzione particolare sarà riservata ai 23 ammalati presenti, con 5 medici, 5 infermieri e una cinquantina di volontari – tra dame e barellieri, alcuni tornano a Lourdes da almeno quarant’anni – coordinati da Ospitalità Tridentina. L’accompagnamento spirituale, accanto all’arcivescovo Tisi, sarà favorito dalla presenza del delegato dell’Area Testimonianza don Mauro Leonardelli e da altri cinque preti. Un primo gruppo di 30 fedeli raggiungerà Lourdes in pullman, partendo da Trento (ex Zuffo) alle ore 20 di domani, giovedì 12. Per altre 180 persone la partenza è fissata all’alba di venerdì 13 settembre alle ore 4.45, sempre dall’ ex Zuffo, con destinazione l’aeroporto Caravaggio di Orio al Serio (Bg). La provenienza dei partecipanti è distribuita su tutto il territorio provinciale con prevalenza di chi abita nel capoluogo, Vallagarina, Valsugana e Giudicarie.
Il pellegrinaggio avrà come sfondo tematico la lettera alla comunità dell’arcivescovo Tisi dal titolo “La scommessa”, inno alla riscoperta della mitezza. “A Lourdes – scrive don Lauro nell’introduzione al diario del pellegrino – si arriva con il bagaglio di una vita. Non ci sono infingimenti, nessuna immagine social edulcorata: siamo noi stessi, con le nostre lacrime e i nostri sorrisi. Siamo qui anzitutto per un bagno di verità. Nella straordinaria capacità di tante persone di accettare con serenità la malattia e la fatica dell’età avanzata, leggo segni di incredibile mitezza. Mentre lo dico, ho davanti – scrive don Lauro ai pellegrini – il volto di ognuno di voi: siete voi i primi testimonial della mitezza”.