Diocesi: Noto, nasce “La Città Ingegnosa”, rivista sul Mediterraneo

Un Mediterraneo di pace e di speranza per dire no alle guerre e ai conflitti nella consapevolezza che “le persone vengono prima delle cose da fare e dei ruoli”. Lo scrive mons. Salvatore Rumeo, vescovo di Noto, nell’editoriale del primo numero della Rivista “La Città Ingegnosa”, quadrimestrale di Chiesa, cultura, società del Mediterraneo. “Ognuno ha bisogno di imparare a vivere relazioni più attente all’altro, soprattutto quando – aggiunge il presule – si svolge un ministero e un servizio. Le relazioni hanno bisogno di tempo e di cura costante: sono un bene fragile che necessita di energie individuali, di sinergie comunitarie e di accettazione delle fatiche e delle sconfitte”. L’iniziativa editoriale nata da un’idea di nons. Rumeo in occasione dei 180 anni della diocesi di Noto riparte dalla figura di Giorgio La Pira e dal ruolo che la città può avere come luogo di convivenza civile, impegno politico e sociale. “Alla base dell’iniziativa che ha trovato l’adesione di intellettuali e studiosi impegnati a livello nazionale e locale c’è l’importanza di valorizzare la memoria e gli insegnamenti del passato, la necessità di comprendere a fondo ciò che accade nel presente e di elaborare visioni proiettate verso il futuro”, spiega mons. Rumeo illustrando gli obiettivi che la nuova rivista si propone di perseguire allo scopo di far riflettere sull’urgenza di “ripartire, di essere Chiesa e comunità civile in ascolto dei poveri che, per citare don Primo Mazzolari si abbracciano, non si contano”. La rivista, la cui testata richiama il motto latino inciso sulla porta di Noto Antica conferito da Federico II di Aragona il cattolico, ossia Netum, ingegnosa urbs numquam vi capta, dedica il primo numero al sindaco di Firenze. Tra le firme Patrizia Giunti, presidente della Fondazione “Giorgio La Pira” di Firenze; il vaticanista Fabio Zavattaro, l’antropologa Grazia Dormiente, lo storico Massimo De Giuseppe, l’analista Matteo Giusti e il contrammiraglio Leonardo Merlini che riflettono sulla geopolitica del mare nostrum.

Abitare, annunciare, educare, trasfigurare e uscire, cioè i cinque verbi che hanno animato il Convegno della Chiesa italiana a Firenze nel Novembre 2015 “possono diventare le cinque parole chiave, i cinque hashtag, i cinque punti cardinali” della rivista che, sulla scia di “Mediterraneo, frontiera di pace” (Firenze, 2022) può rappresentare una bussola verso la rotta di quel Duc in altum tracciato da San Giovanni Paolo II. “Noto è una città dalla sapienza tutta mediterranea la cui storia, tradizione e cultura è inevitabilmente levigata dai venti del Mar Mediterraneo che, come scriveva Fernand Braudel non è un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma una successione di mari” sottolinea ancora il presule siciliano che richiama il discorso di Papa Francesco a Marsiglia il 23 settembre 2023: “Il Mediterraneo esprime un pensiero non uniforme e ideologico, ma poliedrico e aderente alla realtà; un pensiero vitale, aperto e conciliante: un pensiero comunitario, questa è la parola. Quanto ne abbiamo bisogno nel frangente attuale, dove nazionalismi antiquati e belligeranti vogliono far tramontare il sogno della comunità delle nazioni! Ma – ricordiamolo – con le armi si fa la guerra, non la pace, e con l’avidità di potere sempre si torna al passato, non si costruisce il futuro”.

Tra i numerosi componenti del comitato scientifico della rivista il Rettore della Lumsa Francesco Bonini; Giuseppe Notarstefano, Presidente di Azione Cattolica; lo storico dell’Università del Molise Matteo Luigi Napolitano; don Vito Impellizzeri, Preside della Facoltà Teologica di Palermo; Patrizia Giunti della Pontificia Università Lateranense e Presidente della Fondazione “G. La Pira” di Firenze. La Rivista è supplemento al periodico “La Vita Diocesana”, il quale, inoltre, si arricchisce di tre collane che presenteranno negli anni, studi, ricerche e riflessioni scientifiche di varia natura.

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