Nicaragua: vicepresidente Murillo conferma l’arrivo a Roma dei sette sacerdoti deportati, “stanno bene e sono stati ricevuti dalla Santa Sede”

La vicepresidente del Nicaragua, Rosario Murillo, moglie del presidente Daniel Ortega, ha confermato ieri la deportazione a Roma di sette sacerdoti delle diocesi di Matagalpa ed Estelí, che erano stati arrestati e portati per alcuni giorni nel seminario nazionale Nuestra Señora de Fátima di Managua.
“Sono arrivati sani e salvi”, ha dichiarato Murillo, come riferisce il sito indipendente Despacho 505. “Mercoledì 7 agosto, sette sacerdoti nicaraguensi hanno lasciato il Nicaragua per Roma, in Italia, e sono arrivati sani e salvi e sono stati ricevuti dalla Santa Sede”, ha infatti detto Murillo ieri, in una pubblica dichiarazione. I sacerdoti esiliati a Roma sono stati arrestati tra il 27 luglio e il 4 aprile, quando sono stati prelevati dalle loro case sacerdotali dalla polizia in borghese. I sacerdoti imprigionati durante quest’ultimo attacco del regime contro le diocesi di Estelí e Matagalpa sono nella maggior parte dei casi sacerdoti che ricoprivano incarichi di rilievo nella diocesi di Matagalpa.
Nel frattempo, un importante fronte diplomatico si è aperto tra il Nicaragua e il Brasile di Lula, ultimamente sempre più critico verso le scelte del regime di Ortega. Ieri, il Governo brasiliano ha espulso l’ambasciatrice del Nicaragua, Fulvia Castro. La decisione è stata presa in “reciprocità” con una misura simile adottata dal regime di Daniel Ortega nei confronti del rappresentante brasiliano a Managua, Breno de Souza da Costa, “incolpato” di non aver partecipato alla recente parata nell’anniversario della rivoluzione sandinista.

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