Dopo due mesi senza contatti, Care international, Oxfam e Save the children ripetono i loro appelli per “l’accesso immediato” al personale detenuto da parte delle autorità nello Yemen settentrionale e chiedono “il rilascio immediato e incondizionato dei colleghi”. Almeno 18 membri del personale dell’Onu e Organizzazioni non governative internazionali e molti altri associati a organizzazioni della società civile, Ong nazionali e internazionali e altri enti che supportano attività umanitarie, sono stati arrestati due mesi fa. Il luogo in cui si trovano i membri del personale rimane sconosciuto e né le loro famiglie né le organizzazioni delle quali fanno parte, sono stati in grado di parlare con loro o di vederli. Alcune delle persone arrestate hanno patologie mediche preesistenti. “Questo tipo di detenzioni sono senza precedenti e impediscono la possibilità per le organizzazioni di raggiungere direttamente 18,2 milioni di persone in Yemen che necessitano di aiuti umanitari e protezione, ovvero circa la metà della popolazione, di cui 14 milioni tra donne e bambini”, affermano le tre organizzazioni umanitarie. Tutti i membri dello staff detenuti lavoravano per le agenzie nel team di risposta a una delle peggiori crisi umanitarie del mondo e che, dopo quasi un decennio di conflitto, continua a peggiorare. Dall’inizio del 2024, infatti, l’aumento delle violenze e dei gravi eventi meteorologici hanno causato lo sfollamento di ulteriori 75.600 persone. Lo Yemen continua ad avere uno dei numeri più alti al mondo di sfollati interni, almeno 4,5 milioni di persone, molte delle quali si sono dovute spostare più volte. “Il diritto umanitario internazionale richiede a tutte le parti in conflitto armato di rispettare e proteggere il personale umanitario, anche contro molestie, maltrattamenti e arresti o detenzioni illegali. Più in generale, la presa di mira di operatori umanitari, per i diritti umani e per lo sviluppo in Yemen deve cessare. Tutti coloro che sono detenuti devono essere immediatamente rilasciati”, hanno affermato le tre Ong internazionali in una dichiarazione congiunta.