Sarà il vicepresidente Andrea Morandi a rappresentare l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea a Lucca, “in occasione delle celebrazioni per ricordare le vittime civili e i sacerdoti, religiosi e chierici – addirittura ventotto – che furono catturati e uccisi nell’estate del ’44 dai nazifascisti”. “Onorare la memoria e condividere la storia con le giovani generazioni è una necessità e un dovere ineludibile, questa è la missione dell’Istituto – afferma Morandi -. Per questo saremo presenti a Lucca con grande convinzione e con spirito di autentica partecipazione”. Per l’occasione il presidente Cei, card. Matteo Zuppi, presiederà il 7 agosto una messa a Lucca. Il presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza, Vannino Chiti, afferma sul ruolo della Chiesa, di sacerdoti e religiosi nell’estate del 1944: “Amici del popolo e profeti di pace” recita una “targa che verrà scoperta a Lucca. Per questo il contributo di sacrifici e di sangue dato dal clero toscano, in quel difficile 1944, per la difesa dei civili e per la conquista della libertà e della pace merita di essere restituito integralmente alla storia”.
“Le vicende che vengono celebrate in questi giorni ci impongono un dovere che è di conoscenza della Resistenza al nazifascismo, in tutti i suoi aspetti, e di riconoscenza per i tanti sacrifici compiuti. C’è una necessità storica che non possiamo tradire, quella di ricostruire e approfondire per consegnare la verità prima di tutto ai giovani a cui deve essere riconosciuto il diritto della conoscenza”.
Chiti aggiunge: “Esponenti del clero – parroci, suore e frati – aiutarono, ospitarono, offrirono protezione a civili e a combattenti, a italiani-ebrei che nazisti e fascisti avviavano alla morte nei campi di sterminio. Per questo – in occasione dei prossimi ottantesimi anniversari della Liberazione, della Repubblica e della Costituzione – è necessario dedicare momenti di approfondimento e divulgazione a tematiche rimaste per troppo tempo in secondo piano: al ruolo delle donne nella Resistenza, al contributo degli ex militari e anche a quello del clero e di numerose religiose”.