Estonia: si avvicina la separazione formale della Chiesa ortodossa estone dal Patriarcato di Mosca

È sempre più vicina in Estonia la data della separazione formale della Chiesa ortodossa dal Patriarcato di Mosca. Al processo stanno lavorando congiuntamente a Tallinn il ministero degli Interni e i responsabili della Chiesa ortodossa. A fine luglio si è svolto un nuovo incontro, durante il quale, secondo una nota stampa governativa, è stata espressa “l’aspettativa della completa separazione dal Patriarcato di Mosca, sia canonicamente che giuridicamente, perché lo Stato ha l’obbligo di proteggere la popolazione estone dagli effetti di un regime ostile”. Il processo deve avvenire “in collaborazione” con la Chiesa ortodossa in Estonia, perché non è intenzione dello Stato chiudere le chiese o il famoso monastero di Pühtitsa, né ostacolare il lavoro delle comunità, perché “la libertà religiosa è garantita”. Da parte dei responsabili della Chiesa ortodossa è stata espressa la volontà di lavorare nelle prossime settimane alla modifica degli statuti, “eliminando unilateralmente i riferimenti statutari” alla Chiesa ortodossa russa, per poi avviare le consultazioni con la Chiesa apostolico-ortodossa estone, legata al Patriarcato ecumenico, per trovare modi per unire in futuro tutti gli ortodossi estoni sotto un’unica chiesa. Nel mese di gennaio l’Estonia aveva espulso il metropolita Yevgeny, a capo della Chiesa ortodossa, perché rappresentava “una minaccia alla sicurezza nazionale” con i suoi ripetuti messaggi di sostegno del regime del Cremlino e delle azioni militari della Russia. Il 16% della popolazione estone si dichiara di fede ortodossa; i russi sono quasi un quarto degli 1,3 milioni di abitanti.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo