Cisgiordania: Msf, a Hebron “impatto disastroso delle restrizioni israeliane su salute fisica e mentale della popolazione”

Lesioni fisiche, traumi psicologici e accesso limitato alle cure mediche sono una realtà quotidiana per molti palestinesi che vivono nella città di Hebron, in Cisgiordania, e nelle aree circostanti. È quanto afferma Medici senza frontiere (Msf) che pubblica oggi il suo nuovo rapporto “Occupied lives: il rischio di sfollamenti forzati dei palestinesi a Hebron” sulle crescenti difficoltà per gli abitanti di Hebron di accedere alle cure mediche a causa delle restrizioni imposte dalle forze israeliane e delle violenze perpetrate da soldati e coloni israeliani. “Le restrizioni di movimento, le vessazioni e le violenze da parte delle forze israeliane e dei coloni stanno infliggendo immense e inutili sofferenze ai palestinesi di Hebron. Questo sta avendo un impatto disastroso sulla loro salute mentale e fisica”, afferma Frederieke van Dongen, responsabile degli affari umanitari di Msf. Le farmacie sono rimaste a corto di medicinali, le cliniche mediche in tutto il governatorato di Hebron sono state costrette a chiudere e le ambulanze che trasportavano malati e feriti sono state ostacolate durante il tragitto o attaccate. Di fronte alle restrizioni di movimento e alla minaccia di violenze, molte persone che avrebbero bisogno di assistenza medica ritardano le visite o sono costrette a interrompere del tutto le cure. Inoltre, le famiglie di Hebron stanno affrontando gravi difficoltà economiche: hanno perso gran parte dei loro mezzi di sostentamento e si sono trovate costrette a sospendere la propria assicurazione sanitaria, a limitare il consumo di cibo o a rinunciare ai farmaci essenziali perché non possono più permetterselo.
Nell’area H2, una delle aree più difficilmente accessibili in Cisgiordania, 21 posti di blocco permanenti gestiti dalle forze israeliane controllano i movimenti dei residenti palestinesi e ostacolano l’accesso degli operatori sanitari nell’area, informa Msf. Per due mesi dopo il 7 ottobre, le cliniche del Ministero della salute all’interno dell’area H2 sono rimaste chiuse e solo una struttura è riuscita ad aprire. La maggior parte del personale sanitario non aveva il permesso di attraversare il posto di blocco israeliano in H2.
Il rapporto di Msf fa luce anche sullo sfollamento forzato nel governatorato di Hebron: “Politiche e pratiche sempre più coercitive e violente da parte delle autorità israeliane e dei coloni stanno spingendo un numero sempre crescente di famiglie palestinesi a fuggire dalle proprie case: si tratta di un effettivo trasferimento forzato”. Il rapporto descrive come, dall’ottobre 2023, le équipe di Msf hanno risposto ai bisogni urgenti di oltre 1.500 palestinesi di Hebron che sono stati costretti con la forza a lasciare i propri villaggi o che hanno subito la distruzione di case e beni personali.

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