Il Consiglio Ue ha deciso oggi di imporre misure restrittive ad altre 28 persone “per il loro ruolo nella repressione interna e nelle violazioni dei diritti umani in corso in Bielorussia”. Sono state imposte misure restrittive a due vicedirettori del Dipartimento principale per la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione del ministero degli affari interni. Si tratta di “uno dei principali organismi responsabili della persecuzione politica in Bielorussia, compresi arresti arbitrari e illegali e maltrattamenti, compresa la tortura, di attivisti e membri della società civile”, si legge nella nota del Consiglio. “Negli elenchi odierni figurano anche diversi membri della magistratura, ovvero pubblici ministeri e numerosi giudici che hanno emesso sentenze motivate politicamente, anche contro cittadini che hanno protestato contro le elezioni presidenziali fraudolente del 2020 o che hanno semplicemente espresso le loro opinioni contro il regime di Lukashenko”. Inoltre, vengono imposte misure restrittive anche ai vertici di diversi istituti penitenziari (carceri e centri di custodia cautelare). Nel mirino viene infine preso di mira anche un gruppo di sostenitori di lunga data di Lukashenko, che beneficiavano del regime. Complessivamente, le misure restrittive dell’Ue contro la Bielorussia si applicano ora a 261 persone e 37 entità. “Quelli designati oggi sono soggetti al congelamento dei beni e ai cittadini e alle imprese dell’Ue è vietato mettere a loro disposizione fondi. Le persone fisiche sono inoltre soggette a un divieto di viaggio, che impedisce loro di entrare o transitare nei territori dell’Ue”.