Siete “un segno importante, specialmente in tempi come i nostri, segnati da conflitti e chiusure, dove l’indifferenza e l’egoismo sembrano prevalere sulla disponibilità, sul rispetto e sulla condivisione, con conseguenze gravi ed evidenti, come l’iniquo sfruttamento dei poveri e la devastazione ambientale”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco, ricevendo in udienza nella Sala del Concistoro i partecipanti al LXXXVI Capitolo generale dell’Ordine dei frati minori cappuccini. “In questo contesto – ha aggiunto -, la vostra prontezza a lasciarvi coinvolgere in prima persona dalle necessità dei fratelli e a dire con umile coraggio: ‘Eccomi, manda me!’ sono un dono carismatico da valorizzare e incrementare”. Dal Pontefice l’invito ai religiosi a seguire “il terzo valore che vi caratterizza: l’impegno per la pace” che “nel corso dei secoli vi ha resi esperti ‘operatori di pace’, capaci di creare occasioni di incontro, di mediare la risoluzione di conflitti, di riunire le persone e di promuovere una cultura della riconciliazione, anche nelle situazioni più difficili”.
“Alla base di questo carisma”, ha osservato ancora il Papa, c’è “una condizione fondamentale: essere, in Cristo, prossimi a tutti, specialmente ai più poveri, scartati e disperati, senza mai escludere nessuno”. San Francesco stesso, è giunto ad essere l’“uomo di pace” che tutto il mondo riconosce, “partendo dall’incontro con i lebbrosi, nel cui abbraccio ha scoperto e accettato le sue ferite più profonde e nella cui presenza ha incontrato Cristo, suo Salvatore”. Così, “da perdonato si è fatto portatore di perdono, da amato dispensatore di amore, da riconciliato promotore di riconciliazione. Si è sentito perdonato, amato, riconciliato e porta il perdono e porta l’amore e porta la riconciliazione. E voi – l’esortazione conclusiva del Pontefice – dovete essere così, uomini d’amore, di perdono, di riconciliazione”.