“C’è molta energia sporca nel pianeta. Sporca, certo, per le troppe fonti fossili e non rinnovabili; ma anche sporcata dall’ingiustizia, da guerre che nascono e si alimentano dalla fame di energia; sporcata da rapporti di lavoro ingiusti, da concentrazioni di enormi profitti in poche mani, da ritmi di lavoro insostenibili che inquinano le relazioni aziendali e l’anima delle persone”. Così Papa Francesco, ricevendo questa mattina in udienza i dirigenti e i dipendenti di Terna nella Sala Clementina. “L’energia buona – ha precisato – non è soltanto una questione tecnologica: bisogna che la produzione e il consumo diventino sempre più equi e inclusivi. La sfida della inclusività, includere”. Per il Pontefice “non si può essere cittadini sovrani se si resta sudditi energetici. Ecco perché merita di essere sostenuta e incoraggiata la diffusione delle comunità energetiche, quelle nuove espressioni di cittadinanza integrale e di democrazia, che, con fatica, si stanno sviluppando anche in Italia. E questo è buono”.
“Voi – ha proseguito il Papa – operate in un settore decisivo per la qualità della vita e per la stessa sopravvivenza sul pianeta, quindi avete una grande responsabilità”. Di qui l’ esortazione ad ascoltare e cercare di rispondere alle domande e, nei casi che sembrano insolubili, ad “imparare l’arte di gestire i conflitti – questa è un’arte che tutti noi dobbiamo imparare: gestire i conflitti –, per non farli degenerare ed esplodere; sapendo che, soprattutto nel vostro settore, la soluzione non sta nel prevalere di una parte sull’altra, sta nell’innovazione tecnologica e nella creatività”. E per risolvere i conflitti “c’è il dialogo: è tanto importante, il dialogo, essere capaci di dialogare”.