Anniversario seconda Guerra mondiale: Wojda, “intraprendere il lavoro della costruzione di pace”

“Il 1 settembre è un giorno particolare: ci ricorda una grande guerra e il grande dramma di milioni di persone, che ci invita a intraprendere il lavoro della costruzione di pace con la preghiera, con i nostri atteggiamenti e con la nostra sollecitudine verso gli altri” ha affermato il presidente dei vescovi polacchi mons. Tadeusz Wojda alla vigilia dell’85. anniversario dello scoppio della Seconda guerra mondiale. “In sei anni del conflitto persero la vita il 20 per cento di sacerdoti, religiosi e religiose polacchi” ricorda Jan Żaryn, noto studioso della recente storia della Polonia. Il 17 settembre del 1939, pochi giorni dopo l’invasione da parte della Germania nazista, la Polonia dovette subire anche l’aggressione da parte dell’Unione Sovietica, alleata di Hitler in base al Patto Ribbentrop-Molotov, firmato nel mese di agosto dello stesso anno. “A subire le repressioni da parte degli invasori è stata soprattutto la Chiesa cattolica in quanto vi appartenesse la maggioranza della popolazione polacca”, osserva Żaryn, sottolineando l’eroismo dei rappresentanti della Chiesa cattolica che “cercarono di salvare l’anima dei polacchi dalla perdita della fede”. Nel corso del Secondo conflitto mondiale, durante i rastrellamenti, le esecuzioni e nei campi di sterminio persero la vita quasi 3 mila sacerdoti polacchi che verranno ricordati domani insieme a milioni di cittadini della Polonia uccisi nel corso della guerra. Qualche giorno fa a Lodz il cardinale Grzegorz Ryś celebrando le vittime del più grande ghetto istituito dai nazisti sul territorio della Polonia, ha affermato che “sia necessario ricordare tanti di questi crimini per essere sempre consci di che cosa l’uomo sia capace”. Il ghetto di Lódź “Litzmannstadt Getto” comprendeva anche uno speciale reparto per bambini fino ai 15 anni. La maggior parte delle vittime, che potevano essere anche più di 6 mila, vennero deportate nell’agosto del 1944 verso i campi di sterminio dove morirono nelle camere a gas. Non è possibile stabilire il numero esatto e i nomi di questi bambini in quanto i nazisti, nei giorni della “liquidazione del ghetto” distrussero scrupolosamente la relativa documentazione. La Seconda guerra mondiale iniziata il 1 settembre del 1939 con il bombardamento della cittadina polacca di Wieluń, dove domani si svolgeranno le celebrazioni commemorative ufficiali, si concluse solo in primavera del 1945 e portò, secondo le stime all’annientamento di 70 – 85 milioni di persone che costituivano dal 3 al 3,7 per cento dell’intera umanità.

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